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C'è "piena compatibilità" tra le condizioni di salute di Maximiliano Cinieri e la detenzione in carcere.
Lo sostiene, in una nota, il presidente del Tribunale di Asti, Giancarlo Girolami, che cita le conclusioni del perito d'ufficio nominato dal Gip, "sicuramente super partes".
E definisce "irrilevanti le affermazioni, parziali, di altri medici e, a maggior ragione, quelle di altre persone interessate a vario titolo alla vicenda". Il riferimento è alla polemica sollevata dai famigliari del detenuto, malato di Sla, che attraverso un legale hanno più volte chiesto la scarcerazione di Cinieri, in carcere dallo scorso agosto per scontare una condanna a otto anni per estorsione.
Contro la decisione del Gip del Tribunale di Asti la difesa di Cinieri ha proposto impugnazione, che il Tribunale del riesame ha respinto confermando la decisione del gip e, quindi, la compatibilità delle condizioni di salute del detenuto con la detenzione. "E' fuorviante ed errato quindi asserire che il Gip si ostina a tenere in carcere una persona che, a detta di tutti i medici, non vi dovrebbe stare per le condizioni di salute, come è fuorviante una ricostruzione parziale dei fatti, che ometta la notizia più importante, cioè il fatto che la decisione del gip si fonda su una perizia medica d'ufficio di organo super partes ed è stata confermata dal Tribunale del riesame di Torino".