POLITICA
Marche - Pasqui: “La sanità marchigiana cambia solo con i fatti. Le mie leggi parlano chiaro"
09 Settembre 2025

«In questi cinque anni ho scelto di non fare promesse, ma di portare a casa risultati. Quando si parla di sanità, le chiacchiere non servono: servono medici negli ospedali, infermieri nei distretti, regole chiare e trasparenza. Per questo sono orgoglioso di due leggi che ho presentato e che oggi sono realtà».

 

Lo afferma Gianluca Pasqui, segretario provinciale di Forza Italia Macerata e candidato alle elezioni regionali del 28 e 29 settembre, ripercorrendo il lavoro svolto.

 

«Con la legge sugli incentivi per il personale sanitario nei comuni del cratere – spiega – abbiamo reso possibile offrire fino a 12.000 euro l’anno, oltre a soluzioni abitative, a chi decide di lavorare nelle aree terremotate. Non è stato facile, ma oggi la norma è operativa: le Aziende Sanitarie Territoriali hanno le risorse e i bandi sono realtà. Questo significa garantire cure dove prima c’era carenza, ridare dignità a territori che rischiavano di essere abbandonati. È un modo concreto di dire ai cittadini: non siete soli».

 

Pasqui rivendica anche un altro risultato: «Con la mia legge sul Registro regionale degli informatori scientifici abbiamo approvato all’unanimità una misura di trasparenza. I medici avranno sempre a disposizione un elenco aggiornato di professionisti qualificati, e l’informazione scientifica sarà pulita, corretta, affidabile. È un passo avanti per la sanità pubblica, che non riguarda i palazzi ma la vita quotidiana di chi si affida al sistema sanitario».

 

L’intervento si inserisce nel più ampio percorso di riforma avviato dalla Giunta Acquaroli, che con la fine dell’ASUR e la nascita delle Aziende Sanitarie Territoriali ha ridisegnato l’organizzazione della sanità marchigiana. «Una riforma coraggiosa – sottolinea Pasqui – che oggi ci consente di avere strutture più vicine ai cittadini e responsabilità chiare».

 

Il candidato chiude con un appello forte: «Io non mi accontento. Voglio che gli incentivi vengano estesi alle professioni più carenti, che chi lavora negli ospedali periferici abbia certezze, che i tempi di attesa per una visita o un esame vengano pubblicati e monitorati ogni tre mesi. Voglio una sanità marchigiana che non lasci indietro nessuno, e continuerò a lavorare con la concretezza che mi ha sempre contraddistinto».

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