ECONOMIA
Rapporto Censis 2024: redditi calati del 7% in vent'anni
06 Dicembre 2024

Il Rapporto Censis 2024 traccia un quadro dell’Italia sospesa in una “sindrome del galleggiamento”. Una condizione che, pur riflettendo un’immobilità preoccupante, cela anche opportunità, a patto che si scelga di abbandonare le consuete soluzioni temporanee. «Ci adattiamo come legni storti e ci rialziamo dopo ogni inciampo, ma la spinta verso un maggiore benessere si è affievolita», si legge nel documento.

Un Paese in frenata economica

Negli ultimi vent’anni (2003-2023), il reddito disponibile lordo pro capite si è ridotto in termini reali del 7%, mentre nell’ultimo decennio la ricchezza netta pro capite è calata del 5,5%. Nonostante il turismo in crescita, l’industria soffre, e sebbene ci sia più lavoro, il Pil non decolla. La carenza di personale in diversi settori e un sistema di welfare sotto pressione aggravano la situazione.

Un nuovo scenario globale e tecnologico

In un mondo in cui «le barche non salgono e non scendono più tutte con la stessa marea», l’Italia rischia di non riuscire a padroneggiare le trasformazioni in corso. La staticità si riflette anche nel senso di sfiducia sociale: l’85,5% degli italiani ritiene quasi impossibile migliorare la propria posizione sociale. La conseguente spirale di frustrazione e senso di impotenza, pur non sfociando in rabbia violenta, limita il dinamismo del Paese.

Denatalità e patrimoni: un’ombra sul futuro

Il calo demografico accentua il problema. Dal 2008 al 2023 si sono registrate circa 200.000 nascite annue in meno (-34,1%), in gran parte dovute alla riduzione delle donne in età fertile (-16,6%). Questa tendenza, avverte il Censis, è destinata a perpetuarsi anche con un’improbabile inversione del tasso di fecondità.

La diminuzione degli eredi concentrerà le eredità, con potenziali effetti psicologici negativi: attese di successioni potrebbero ridurre la propensione al rischio e all’intraprendenza, favorendo la mentalità del “rentier”.

La ricchezza concentrata nelle mani dei baby boomer

Le famiglie della “generazione silenziosa” e dei baby boomer detengono il 58,3% della ricchezza netta nazionale. I baby boomer, in particolare, rappresentano il 35,4% delle famiglie ma possiedono il 43,3% del patrimonio.

Uno scatto necessario

Il Rapporto Censis 2024 invita a interrompere questa spirale di immobilismo con uno slancio di ottimismo e intraprendenza. Solo così sarà possibile superare una trappola fatta di risentimento e attese paralizzanti, restituendo al Paese una spinta verso il progresso.

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