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Il Pos per raccogliere le offerte: anche le chiese si avvicinano ai pagamenti digitali
06 Dicembre 2024

Oggi si paga tutto, dal caffè al supermercato, con smartphone, smartwatch o carte di credito, ma le offerte in chiesa restano legate al contante. Un'abitudine che potrebbe cambiare: a Mestre, alcuni sacerdoti stanno valutando l’introduzione di sistemi di pagamento digitale per adeguarsi a una società sempre meno dipendente da banconote e monete.

Don Gianni Antoniazzi, parroco di Carpenedo e promotore dei “Centri don Vecchi” per anziani e bisognosi, osserva: «I tempi stanno cambiando e anche noi dobbiamo raccogliere offerte con strumenti moderni. Stiamo esplorando soluzioni come PayPal o Satispay, perché persino il bancomat sta diventando obsoleto».

 

 

 

Esperimenti e difficoltà passate

Già nel 2019, la diocesi di Chioggia aveva tentato un approccio simile grazie a don Vincenzo Tosello, ora direttore dell’Ufficio dei beni culturali della diocesi. Tuttavia, il progetto, implementato in tre chiese, non ebbe successo. «Il sistema funzionava solo con i turisti – ricorda don Tosello – mentre i fedeli locali non lo utilizzavano». Problemi tecnici e scarso utilizzo portarono a sospendere l’iniziativa.

Un cambiamento necessario

Secondo don Antoniazzi, l’abitudine al contante è in declino: «Sempre più persone escono di casa senza portafoglio, affidandosi a dispositivi digitali. Mi hanno persino detto di non accendere candele perché privi di monete, e dopo il Covid questa tendenza si è consolidata».

Per rispondere a queste nuove esigenze, una delle opzioni in valutazione è l’uso di QR code, che permetterebbero ai fedeli di donare tramite smartphone per l’offertorio o per accendere una candela. «Non siamo ancora pronti per sostituire completamente le modalità tradizionali, ma è evidente che la comunità cristiana deve dare l’esempio, anche nell’ambito della trasparenza e della tracciabilità», aggiunge il parroco.

Uno sguardo al futuro

Le parrocchie di Mestre aspettano indicazioni dal Patriarcato per decidere come procedere. Nel frattempo, l’evoluzione dei metodi di donazione pone una domanda aperta: tra dieci anni, quali saranno le nuove modalità con cui i fedeli contribuiranno alla vita della comunità? La transizione verso il digitale è inevitabile, ma richiederà strumenti semplici e condivisi, in linea con le esigenze delle chiese e delle altre realtà religiose.

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