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San Severino Marche da vedere, ma anche da “sfogliare”, alla 79esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia.
Uno dei borghi più belli del territorio settempedano, quello di Elcito, figura tra le location proposte ai produttori americani nella presentazione delle attività di rilancio e sviluppo di Marche Film Commission e del volume “My Marche” di Giuseppe Nardi. Le pagine del volume raccolgono uno scouting fotografico a cura di uno dei location manager italiani più affermati che, nel suo ruolo, ha seguito i capolavori di Sorrentino “La grande bellezza”, “The New Pope”, “The Young Pope”, “The Dream” e “Loro”, e che al suo attivo ha anche grandi produzioni americane come “Spectre”, l’ultimo James Bond di Sam Mendes, “Ocean's Twelve” di Steven Soderbergh fino ai lungometraggi di Paolo Genovese, come “Immaturi” e “Tutta colpa di Freud”.
Attraverso lo sguardo di Giuseppe Nardi, e in collaborazione con Stefano Antonelli, un esperto di marketing internazionale che è pure responsabile del progetto, il libro inquadra le località più suggestive e preziose delle Marche, allo scopo di ispirare la realizzazione in loco di produzioni cinematografiche, pubblicitarie, televisive e fotografiche.
Realizzato con il contributo di Marche Film Commission, il progetto editoriale prevede un’attività mirata di promozione delle Marche come luogo di produzione cine-televisiva e di destinazione turistica internazionale esclusiva in occasione di eventi specifici in Italia e all’estero. E proprio in occasione del Festival del Cinema di Venezia sono previsti incontri con produttori cinematografici internazionali e la presentazione del progetto con la presenza del Maestro Dante Ferretti.
Ma al lido la Città di San Severino Marche in questi giorni ci sbarca anche con “In quanto a noi”, videopoesia del regista di animazione Simone Massi, con la voce narrante di Wim Wenders, che si ispira ai versi di “Avevamo studiato per l’aldilà” di Eugenio Montale. La videopoesia è prodotta dall’associazione Nie Wiem, impresa no profit collegata alla rivista Argo che viene stampata a Rocchetta. Peraltro la poesia di Montale, tratta dalla sezione Xenia e da cui nasce tutto il progetto, come è noto venne pubblicata per la prima volta dalla tipografia Bellabarba di San Severino Marche.