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Nel 2021 sono state 1055 le persone uccise dalla polizia negli Usa
10 Febbraio 2022

Dopo il vasto movimento di protesta scoppiato per l'uccisione di George Floyd da parte della polizia, è aumentato, non diminuito, il numero delle persone rimaste uccise in sparatorie con agenti. Secondo i dati che il Washington Post ha iniziato nel 2015 a raccogliere ogni anni, si tratta del numero più alto, dopo i 1021 del 2020 e il 999 del 2019. Secondo i dati del quotidiano, il 15% delle persone uccise erano disarmate ed almeno il 14% aveva dei problemi mentali. Viene registrato anche un per cento di minorenni, ed in particolare viene ricordata Fanta Billty, una bambina di otto anni rimasta uccisa lo scorso anno in Pennsylvania quando un agente, poi licenziato, ha aperto il fuoco durante una partita di football di un liceo per rispondere ad una sparatoria. Uno dei casi che ha fatto più clamore lo scorso anno è stato quello di Daunte Wright, 20enne afroamericano che è stato ucciso dall'agente Kim Potter che al momento dell'arresto invece che con il taser per sbaglio ha sparato con la pistola. La donna è stata condannata lo scorso anno e si aspetta il prossimo 18 febbraio la sentenza. Un effetto delle proteste per Floyd del 2020 è infatti che è aumentato in modo netto il numero degli agenti incriminati in seguito a sparatorie fatali: sono stati 21, il numero più alto dal 2005.

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