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La storia di Francesco Osso ha smosso molte critiche, sia sul web che tra i vari partitipolitici. Il giovane lavora e vive a Bologna ed è nel bel mezzo della ricerca di una casa dove potersi trasferire. Il ragazzo era riuscito finalmente a trovare un appartamento a San Lazzaro, accessibile e adatto a lui e al suo amico a quattro zampe e il padrone di casa, un signore anziano, che si sarebbe dimostrato molto disponibile per dare la casa in affitto. Qualcosa, però, non è andato nel verso giusto perché il signore, una volta tornato a casa e fatte le ricerche su Francesco Osso, avrebbe deciso di negargli l'affitto per un motivo molto importante: «Sei di destra, non posso rischiare».
Francesco Osso è un dipendente della multinazionale Dhl e un attivista di Fratelli d'Italia.
Ha raccontato di sostenere il governo di Giorgia Meloni e di aver sofferto molto per la morte di Silvio Berlusconi, condividendo sui social alcuni post durante i funerali trasmessi sulle reti televisive. Proprio questi post sono stati oggetto di critiche e analisi attente da parte del signore anziano che avrebbe dovuto cedergli la casa in affitto.
«Sembrava tutto perfetto: la casa andava bene, potevo tenere il cane e la posizione era strategicaper il lavoro. Il giorno dopo però mi arriva un messaggio del padrone di casa che mi dice che non può darmi le chiavi di casa perché aveva visto il mio orientamento politico e non poteva rischiare», ha raccontato Franceso incredulo. Il signore anziano ha dichiarato di aver imparato molto dal passato e di non potersi fidare di chi non la pensa come lui sulla politica: «Mi sei piaciuto, ma la prudenza mi ha suggerito di “indagare” prima di decidere. Ho conosciuto così il tuo attivismo politico, la tua ammirazione per alcuni personaggi, la tua condivisione di alcune idee pubblicamente espresse, forse anche il cordoglio per personaggi deceduti», ha scritto al giovane che stava cercando casa.
Conclusione? Non possono condividere la stessa casa, anche se il cane gli piaceva.
La vicenda di Francesco Osso ha scatenato, come previsto, un'ondata mediatica, calalcata da Marco Lisei, senatore meloniano che ha voluto per primo esprimere il suo parere. Marco ha detto: «Ecco l’esempio dell’inclusività a corrente alternata della sinistra: pronta ad aprire le porte della casa e della patria a chiunque tranne a chi, politicamente, la pensa in maniera diversa. Quello che è successo a Bologna è non solo gravissimo, ma è soprattutto indicativo dell’idea di democrazia che appartiene a questa sinistra, che accoglie a braccia aperte anche i delinquenti ma non è in grado di convivere con chi non la pensa come lei».