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Nella notte tra sabato 26 e domenica 27 marzo scatta il passaggio tra l’ora solare e quella legale.
Lancette avanti di un’ora, dunque, tra le due e le tre del mattino.
I dispositivi elettronici come smartphone, computer, smartwatch e tablet si aggiornano in modo automatico, mentre occorre ricordarsi di agire manualmente sugli altri orologi e, soprattutto, sulla sveglia. Il disagio di vedersi sottratta un’ora di sonno è compensato dal piacere di avere a disposizione di un’ora di luce in più al pomeriggio:
oltre al risparmio sulla bolletta elettrica dell’intero Paese, il minor consumo di energia comporta anche un alleggerimento nelle
emissioni di CO2, con benefici per la salute del Pianeta. L’ora legale resterà in vigore fino a domenica 30 ottobre, quando riporteremo indietro le lancette e ci riallineeremo all’ora solare.
Nel periodo primavera-estate, i mesi che segnano il maggior risparmio energetico sono aprile e ottobre. Spostando in avanti le lancette di un'ora, infatti, si ritarda l'uso della luce artificiale in un momento in cui le attività lavorative sono ancora in pieno svolgimento. Nei mesi estivi l'effetto “ritardo” nell'accensione delle lampadine si colloca nelle ore serali, quando le attività lavorative sono per lo più terminate e fa registrare valori meno evidenti in termini di risparmio elettrico. Nei 7 mesi in cui sarà in vigore l'ora legale, secondo le stime di
Terna - la società che gestisce la rete di trasmissione nazionale - l'Italia risparmierà oltre 190 milioni di euro, grazie a un minor consumo di energia elettrica pari a circa 420 milioni di kilowattora che consentirà, inoltre, di apportare un importante beneficio ambientale, quantificabile nella riduzione di circa 200 mila tonnellate di emissioni di anidride carbonica in atmosfera. Dal 2004 al 2021, il minor consumo di energia elettrica per l'Italia dovuto all'ora legale è stato complessivamente di circa 10,5 miliardi di kWh e ha comportato, in termini economici, un risparmio per i cittadini di oltre 1,8 miliardi di euro.