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"Credo che sia configurabile il reato di abuso dei mezzi di correzione o di disciplina". Lo spiega all'Adnkronos, dopo la denuncia presentata questo pomeriggio ai carabinieri di Pavia, l'avvocato Luisa Flore, legale dei genitori del bambino di 8 anni bullizzato dalle maestre di una scuola elementare della città lombarda, in cui insegna anche la mamma del piccolo. È stata la donna a fine febbraio a trovare in una chat whatsapp lasciata aperta dalle colleghe su un computer dell'istituto una serie di offese rivolte contro suo figlio, oltre una foto del bambino scattata durante una punizione che gli era stata inflitta. Dettaglio, questo, che secondo l'avvocato configurerebbe anche una violazione della privacy. Gli screenshot dei messaggi scambiati dalle maestre del bambino sono stati allegati alla denuncia, come anche all'esposto che negli scorsi giorni la famiglia ha presentato alla scuola, al Ministero dell'Istruzione, alla direzione scolastica regionale e al difensore civico regionale.
Già da alcuni mesi i genitori si erano resi conto del malessere del figlio, che - riferisce l'avvocato Flore - "ultimamente non andava più volentieri a scuola. Loro si erano accorti, però non sapevano se ci fossero motivazioni reali". A fine febbraio, poi, il ritrovamento della chat con "la conferma del fatto che quelle del bambino non erano solo lamentele immaginarie". Da allora - a quanto riferisce il legale della famiglia - nonostante "la madre abbia fatto rilevare una serie di questioni, cercando anche un confronto diretto con la dirigente", gli atteggiamenti delle colleghe "sono rimasti quelli, non si è notata una grande differenza". Da qui la decisione di rivolgersi a un avvocato e presentare denuncia. Nessuna intenzione, invece, di cambiare scuola al bambino, "anche per un sentimento di giustizia", lo stesso che ha spinto i genitori ad "esporsi in prima persona per segnalare questa situazione".