CRONACA
Fatture false e riciclaggio, oltre 100 indagati anche nelle Marche
20 Febbraio 2024

L'operazione è scattata all'alba, 350 tra finanziari e carabinieri hanno dato esecuzione ad un’ampia operazione di polizia giudiziaria in molte regioni italiane, tra cui anche le Marche. 

108 i soggetti indagati tra Emilia, Calabria, Campania, Toscana, Lazio, Lombardia, Veneto e appunto Marche, 26 facenti parte di un’associazione a delinquere. Uno dei capi individuati dagli investigatori è infatti un boss dell'andrangheta già in carcere per reati di mafia.

81 le società sotto indagine, numerose le ipotesi delittuose, in prevalenza del settore fiscale. 15 le misure cautelari eseguite, 5 ordinanze di custodia cautelare in carcere, 7 misure degli arresti domiciliari, 1 obbligo di dimora e 3 misure interdittive, due nei confronti di due commercialisti, che per un anno non potranno più esercitare la professione.

Il business criminale era legato in misura prevalente alla commissione di reati tributari, mediante l’emissione di fatture per operazioni inesistenti. Il meccanismo fraudolento prevedeva la creazione di società cartiere o l’acquisizione di società realmente esistenti poi destinate alla emissione di fatture false, che venivano intestate a soggetti prestanome.

Oltre ai reati fiscali i soggetti coinvolti avrebbero altresì commesso numerosi altri delitti, quali l’estorsione, riciclaggio bancarotta fraudolenta, indebita percezione di erogazioni pubbliche. E' stata infatti accertata anche la percezione illecita dell’indennità di disoccupazione NASPI, per un valore di circa 60.000,00 euro, alcune delle “società cartiere” hanno altresì fatto indebitamente ricorso ai contributi pubblici stanziati durante l’emergenza pandemica da Covid-19, per un importo di circa euro 72.000,00.

Le società si avvalevano di un sistema di riciclaggio collaudato: i proventi illeciti venivano fatti confluire attraverso un sistema di scatole vuote verso la Bulgaria; da qui, il denaro veniva inviato su ulteriori conti esteri, per essere poi reintrodotto fisicamente in Italia, dove veniva usato per l'acquisto di beni di lusso, in particolare auto, orologi e preziosi

Il giro d'affari scoperto da carabinieri e fiamme gialle supera i 30 milioni di euro, solo 6 milioni per iva inevasa, 4 milioni per fatture false, sequestrati beni e preziosi per un valore di 10 milioni e mezzo di euro.

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