CRONACA
Il corpo mutilato emerso dal Po non è di Andreea: si riaccende la speranza
08 Aprile 2022

Il cadavere di donna mutilato, nascosto in un borsone e restituito dal Po a Occhiobello, in provincia di Rovigo, non è quello di Andreea Rabciuc.

 

La ragazza di 27 anni di origini romene, scomparsa nel nulla la mattina del 12 marzo dopo una festa con il fidanzato e una coppia di amici in un casolare sulla Montecarottese, però non si trova. Si è allontanata a piedi lungo la Montecarottese dopo un litigio con il fidanzato tra le 6.30 e le 7 di sabato mattina. Poi di lei non si è saputo più nulla. Ieri era circolata anche l’ipotesi di un possibile collegamento tra la scomparsa di Andreea e il ritrovamento, avvenuto martedì scorso a Occhiobello, in provincia di Rovigo, di un cadavere di donna mutilato. Ma sono bastati alcuni accertamenti tecnici sul corpo e sugli abiti per far escludere categoricamente agli investigatori dell’Arma che si tratti del corpo della ragazza scomparsa in Vallesina. Andreea, ed è questa la prova, ha la pelle coperta da numerosi tatuaggi, non presenti nei resti umani ritrovati in Veneto.

 

Come riporta oggi il Corriere Adriatico, però, " Le indagini dei Carabinieri di Jesi continuano. Nessuno quella mattina l’ha vista, eppure una ragazza che cammina da sola sulla tortuosa strada che collega Montecarotto a Moie o Jesi, 10 km nella campagna, si deve notare. Una ragazza con abbigliamento ultracolorato, zainetto verde fluo e tatuaggi sulle mani, non passa inosservata. Un giallo che si infittisce, mentre la mamma Georgiana si trincera dietro un silenzio doloroso e a parlare sono gli amici, l’ex fidanzato Daniele che si dice ancora innamorato di lei e l’attuale fidanzato, Simone, quello della lite, quello che l’ha vista per ultimo, quello che aveva trattenuto il suo cellulare fino a domenica salvo poi riportarlo alla madre. Quello che, ai microfoni della trasmissione di Rai3 “Chi l’ha visto?” minimizza, addirittura alludendo che Andreea possa trovarsi dalla madre. Ma la ragazza manca da casa da 25 giorni, un tempo infinito. «Mi sembra strano perché è scappata via sei o sette volte, ma è sempre tornata, il giorno dopo, due giorni dopo. Cioè lei lo sa quello che fa, mi sembra strano che adesso lassù, sopra Moie, a Montecarotto ci sia qualche maniaco che si ferma con la macchina e la prende e la porta via. Però a questo punto, se non è tornata e non sa niente nessuno, mi preoccupo pure io perché… non riesco proprio a capire. 

 Ma sono tre settimane che non c’è più? Io non l’ho vista, non l’ho vista..». Simone è anche l’autore di un orrendo post pubblicato il 4 marzo su Facebook e mostrato in tv, che si chiude con un “addio per sempre” scritto in rumeno. che, a otto giorni dalla scomparsa della ragazza, fa un brutto effetto. Ma lui si difende, prima sostenendo che non era diretto a lei, poi successivamente, che era un «post vecchio, in risposta a una cosa che aveva scritto lei dopo l’ennesima litigata». 

Le indagini dei carabinieri di Jesi proseguono.

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