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Lui 21 anni, lei 89. Lo stupro avvenuto nell’ascensore del palazzo nel quale entrambi abitavano. È quanto un'anziana di Ravenna ha denunciato nell'incidente probatorio tenutosi davanti del Gip Janos Barlotti del Tribunale della città romagnola proprio per fare luce sulla vicenda. Era presente anche il ragazzo, un operaio formalmente incensurato (ha solo precedenti di polizia) e difeso dall’avvocato Nicola Laghi.
Come riportato dai quotidiani locali, la violenza si sarebbe consumata a metà agosto scorso quando – secondo l'89enne, tutelata dall'avvocato Cristina Magnani – il giovane l'aveva spinta dentro l'ascensore e, tra il piano terra e il terzo piano, aveva compiuto su di lei alcuni abusi anche bloccando l'elevatore (i carabinieri hanno calcolato in 36 secondi il tempo impiegato).
Nello specifico, le avrebbe palpeggiato il seno, per poi lasciarsi andare a gesti di libido sessuale, portati avanti a dire della presunta vittima fino in fondo. Avrebbe inoltre tentato di spogliarla, per poi minacciarla: “Stai zitta, non urlare e non ti muovere”. L'89enne sarebbe poi scesa al suo piano, in lacrime, fino a trovare l’assistenza di una vicina.
La denuncia l'aveva fatta qualche giorno dopo quando, andando in caserma per lamentare lo smarrimento del bancomat, aveva introdotto alcuni particolari della presunta aggressione e si era rivolta pure a Linea Rosa.
Al termine dell’audizione, durata circa un’ora, il giudice ha restituito gli atti al pm Antonio Vincenzo Bartolozzi il quale dovrà ora decidere se continuare con l’azione penale oppure se chiedere l’archiviazione del caso. Due sono i reati fin qui contestati al 21enne la tentata violenza privata e la violenza sessuale.
L’imputato nega ogni addebito. Ci sarebbero peraltro alcune incongruenze sul racconto della parte offesa. Tra queste, il fatto che non sia possibile bloccare l’ascensore.