Cliccando sul pulsante "Accetta tutti i cookie": l’utente accetta di memorizzare tutti i cookie sul suo dispositivo.
Cliccando su "Impostazioni cookie": l’utente sceglie le tipologie di cookie che saranno memorizzate nel suo dispositivo.
Pietro Benfatto avrebbe compiuto 18 anni a maggio. Non aveva ancora la patente, ma malgrado ciò sono stati proprio i genitori a dargli le chiavi dell'auto, pensando che al volante si mettesse un amico ventenne. E sabato sera alla guida di quell'Opel Agila Pietro è morto.
"Sì, è la nostra macchina, nostro figlio Pietro ce l'ha chiesta in prestito. Gli abbiamo dato l'auto perché la guidasse un suo amico di vent'anni che ha la patente, non avremmo mai pensato la guidasse lui, siamo devastati" hanno detto i genitori.
Come riporta il Gazzettino, Papà Alessandro Benfatto e mamma Monica vengono svegliati dalla polizia stradale alle 5.00 del mattino per la tragica notizia: Pietro ha avuto un incidente a bordo della loro auto, una Opel Agila. In un battibaleno, i genitori del giovane arrivano in Romea, all'angolo con via Vespucci, a Legnaro (Padova), sono ormai le prime luci dell'alba. Gli agenti stanno parlando con un paio di amici di Pietro, poi in un attimo scoprono l'orrore.
Vedono la loro macchina disintegrata contro l'abitazione al civico 135 e, mentre si respira solo puzza di benzina, accanto a quello che ormai è solo un rottame, c'è il corpo di Pietro. L'unica vittima dell'incidente: c'era soltanto lui all'interno della macchina, lui al volante, anche se non aveva ancora la patente, perchè i 18anni li avrebbe compiuti solo a maggio.