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Ancona saluta commossa il 14enne Diego Bottegoni, giovane studente del Rinaldini scomparso nelle scorse ore dopo aver combattuto con tenacia, grinta e determinazione contro una grave malattia.
Una malattia che circa tre anni fa aveva bussato con prepotenza nella quotidianità, fin lì spensierata, di quell’adolescente sempre sorridente, pacato e amato da tutti. Ovvero quando, in seguito ad un esame diagnostico per un dolore che proprio non voleva passare, tanto da costringerlo a sospendere gli allenamenti di calcio (lo sport del quale era patito) con il Candia, era arrivato un responso agghiacciante. Per lui e i suoi genitori. Diego non si è perso d’animo. Faceva la spola con Bologna, in un centro specializzato, per curarsi. Ha combattuto, per una volta con gli scarpini e i guanti riposti nella borsa, la sua partita più importante fuori dal rettangolo di gioco. Provando a parare, da buonissimo portiere qual era, le avversità. Ma quel mostro, silenzioso, spietato e letale ha preso il sopravvento fino a che non l’ha piegato.
In città, la notizia è stata colta con profondo sgomento e ha gettato tutti nello sconforto. In particolar modo i parenti e gli amici del ragazzo di 14 anni che si sono stretti accanto ai suoi famigliari, in queste ore devastanti. La società dove Diego inseguiva sogni a forma di pallone, ieri, ha pubblicato sui propri canali social un messaggio toccante: "Una tristissima giornata per la nostra società. Con enorme dispiacere e commozione abbiamo ricevuto la terribile notizia della morte di un nostro giovane atleta. Una notizia a cui non eravamo preparati, che ci sconvolge e ci lascia atterriti. Purtroppo però, dopo anni di dura battaglia, il mostro ha avuto la meglio portandolo via con sé. A nome del presidente, di tutti i collaboratori, allenatori e dirigenti, vogliamo stringerci forte attorno alla famiglia e a tutti coloro che hanno gli hanno voluto bene. Ciao Diego".