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Era ai domiciliari per stalking, ma ha continuato a molestare e perseguitare la vittima. Così, per lui si sono spalancate le porte del carcere.
La polizia di Ancona ha eseguito mercoledì il decreto di sospensione cautelare della misura alternativa della detenzione domiciliare nei confronti di uno stalker, già sottoposto nei giorni scorsi alla misura cautelare del divieto di avvicinamento ad una donna anconetana.
L’uomo, già conosciuto per i suoi trascorsi in tema di atti persecutori, stava beneficiando dal luglio 2020 del regime di detenzione domiciliare, in luogo di quella carceraria, per motivi di salute. Il condannato, nonostante il regime di detenzione privilegiato, nell’ultimo semestre si era reso responsabile di ulteriori episodi persecutori, ai danni di un’altra vittima, una donna di Ancona, la quale, esasperata dall’uomo, ha denunciato i fatti negli uffici della Squadra Mobile la scorsa settimana.
La conseguente attività investigativa ha permesso alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Ancona di avanzare richiesta di emissione di un’adeguata misura cautelare, accolta dal Gip competente con Ordinanza del divieto di avvicinamento alla parte offesa (dovrà mantenere una distanza minima di 500 metri) e contestuale divieto di comunicazione, che è stata applicata la scorsa settimana.
Tuttavia, nonostante la prescrizione cautelare, l’indagato ha continuano nella sua azione persecutoria nei confronti della donna, della quale si sarebbe invaghito, tempestandola di messaggi molesti, ingiuriosi e minacciosi, nonché avvicinandola per strada per parlarle e consegnarle regali
Mercoledì, il Tribunale di Sorveglianza di Ancona, ritenendo che tali comportamenti reiterati per un considerevole lasso di tempo da parte dello stalker, contestuali alla fruizione della misura alternativa della detenzione domiciliare, nonostante le diffide della persona offesa e la recente applicazione della misura cautelare del divieto di avvicinamento, avessero palesemente contraddetto il finalismo rieducativo dell’esecuzione penale, dimostrando la refrattarietà del condannato-indagato a condurre uno stile di vita regolare, ha disposto la sospensione cautelare della misura alternativa della detenzione domiciliare sostituendola con quella carceraria.
Dopo le formalità di rito svolte negli uffici della Squadra Mobile della Questura, l’uomo è stato condotto presso la Casa Circondariale di Montacuto a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.