CRONACA
Marche - Carabinieri aggrediti nella notte a Civitanova e Macerata, Unarma: "Siamo diventati un bersaglio"
16 Dicembre 2023

“Ennesima notte di violenza per i militari dell’Arma dei carabinieri. Le aggressioni avvenute rispettivamente a Civitanova Marche, in occasione di una richiesta di intervento di un equipaggio del nucleo operativo e radiomobile della Compagnia carabinieri del capoluogo in un esercizio commerciale per l’identificazione di un cittadino extracomunitario in evidente stato di agitazione psichica da abuso di alcoolici tanto da costituire pericolo per le persone presenti sul luogo, ha causato il ferimento di un carabiniere, ne avrà per 15 giorni di prognosi; l’altro  episodio avvenuto sempre nella notte a Macerata, in occasione di una violenta rissa all’esterno di altro esercizio commerciale che, anche in questo caso, ha visto l’intervento di un equipaggio del nucleo operativo e radiomobile della Compagnia di Macerata. Traumi e fratture per entrambi i militari, ne avranno per 25 giorni”.

 

 

A commentare i fatti, in una nota è il segretario generale provinciale di Unarma (una delle sigle sindacali dei carabinieri) Antonio Voto che aggiunge: “Non si parli solo di un paio di casi, si tratta di violenza pura, colpire a calci e pugni è un reato. Deve essere chiamato con il suo nome, è un reato grave e come tale va perseguito. Servire il Paese non può voler dire solo portare un bersaglio addosso, e i carabinieri sono esausti e stufi”.

 

Conclude il vicario Antonio Ernesto:  “È una continua ecatombe, ogni servizio di chi scende in strada si rivela una trappola in cui nella migliore delle ipotesi si subiscono offese, insulti, sputi, lanci di vernice o di cibo, ma quasi sempre anche botte, sprangate e bastonate, lanci di oggetti di ogni genere quando non di bombe, e chi più ne ha più ne metta. È una quotidianità insopportabile e sarebbe ora che ci fosse una risposta adeguata a questa vergogna. Aggredire gli operatori di polizia che svolgono solo il proprio lavoro è e resta solo un reato gravissimo, e non c’è scusa che possa tenere”.

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