CRONACA
Marche - Cinquantenne aggredito e malmenato senza motivo: il responsabile già rimpatriato
10 Marzo 2022

Nel rispetto dei diritti delle persone indagate, la Squadra Mobile ha continuato le indagini per identificare ogni complice del trentenne rumeno autore delle rapine, anche violente, perpetrate nei primi giorni di febbraio a Lido tre Archi e Porto Sant’Elpidio.

 

 

Il pericoloso cittadino dell’Est Europa, rapinatore seriale, accompagnato la sera dell’8 febbraio presso un Centro di Permanenza per il Rimpatrio, nei primi giorni di marzo è stato trasferito nel suo Paese di origine, consegnato nelle mani delle Forze di polizia romena.

La mattina del 6 febbraio scorso la Volante è intervenuta a Porto Sant’Elpidio unitamente a personale sanitario per il soccorso ad un cinquantenne del posto ritrovato in forte stato di shock e con numerose e vistose lesioni sulla testa e sul volto. L’uomo non ricordava cosa gli fosse successo, chi lo avesse picchiato con tanta violenza, ma solamente di essere tornato in qualche modo presso la propria abitazione e che poco prima, senza una chiara indicazione dei tempi, di essere stato avvicinato da un soggetto sul ponte del Tenna e di essere successivamente fuggito da quella zona.

Le indagini sugli altri analoghi reati predatori commessi in quei giorni dal rapinatore seriale e le immagini riprese dalla videosorveglianza cittadina hanno consentito, anche questa volta, di raccogliere elementi di prova fondamentali per identificare quale responsabile anche di questo grave reato il trentenne romeno ed il suo complice, un trentenne nordafricano già attivo in altre rapine di quei giorni e noto per i suoi comportamenti violenti.

Una violenza inaudita e senza alcun senso poiché la vittima già dopo il primo colpo non sarebbe stata in grado di opporre alcuna resistenza, ma certo indice della pericolosità della coppia di delinquenti, con a capo il trentenne romeno, che in pochi giorni ha perpetrato una escalation di reati predatori violenti fino all’8 febbraio scorso quando è stato fermato dai poliziotti della Squadra Mobile e la stessa sera accompagnato al Cpr, ponendo fine alla serie di crimini non solo predatori ma anche e soprattutto di violenza fisica che hanno creato nei cittadini un marcato senso di insicurezza ed allarme sociale.

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