CRONACA
Marche - "Dammi 5 euro per una birra": dopo il rifiuto arriva l'aggressione
20 Febbraio 2024

Nei giorni scorsi all’interno di un bar del centro cittadino, un giovane operaio 23enne era intento a consumare in tranquillità una bevanda, quando è stato bruscamente fermato da un 34enne da diversi anni residente a Fabriano, il quale, in modo perentorio e minaccioso, gli chiedeva cinque euro in quanto voleva acquistare una birra.

 

 

Al rifiuto opposto dal 23enne, l’interlocutore, ben più prestante fisicamente, lo spintonava facendolo cadere a terra. L’intervento di alcuni clienti serviva solo temporaneamente a fermare l’azione violenta. Dopo qualche istante, infatti, mentre l’operaio si era avvicinato al bancone, veniva nuovamente raggiunto dall’aggressore che gli intimava nuovamente di dargli qualche euro per una birra, minacciando percosse in caso contrario. Spaventato, il 23enne ha cercato di guadagnare l’uscita ed andarsene, quando è stato nuovamente raggiunto dall’aggressore che lo spintonava nuovamente facendolo cadere a terra per la seconda volta. Nel frattempo qualcuno dei presenti ha chiamato la Polizia che è intervenuta sul posto. Dopo avere ristabilito le condizioni minime di sicurezza, gli agenti hanno proceduto alla ricostruzione dei fatti.

All’aggressore è stato immediatamente multato per urbiachezza, la cui sanzione amministrativa pecuniaria va da euro 51 ad euro 309. Il giovane fabrianese, dopo le cure del caso prestate da un sanitario, ha sporto querela per i fatti subiti: per questo, l’aggressore è stato deferito alla Autorità Giudiziaria per il reato di lesioni volontarie e violenza privata. Non solo. Il Questore di Ancona, Cesare Capocasa, ha firmato, dopo l’istruttoria della Divisione Anticrimine della Questura di Ancona, il provvedimento di Dacur nei confronti dell’aggressore che vieterà per un anno l’ingresso del 34enne all’interno del bar teatro dei fatti ed anche il semplice stazionamento nelle vicinanze. La violazione penale sarà punita, oltre che con potenziale aggravamento della misura, anche con la reclusione da uno a tre anni e con la multa da 10mila a 40mila euro.

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