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Ci sono 9 indagati per l'incendio sviluppatosi alla Raffineria Api di Falconara Marittima il 24 febbraio e rapidamente domato.
Gli avvisi di garanzia sono partiti in vista dell'accertamento irripetibile disposto dalla Procura della Repubblica di Ancona e cominciato questa mattina all'impianto cracking termico interessato dalle fiamme.
Quella mattina si alzò una grande nuvola di fumo nero visibile da chilometri di distanza. Il Noe dei carabinieri aveva sequestrato l'impianto e il pm Irene Bilotta aveva aperto un fascicolo di indagine. I reati ipotizzati sono: emissione di esalazioni nocive in seguito ad incendio sviluppatosi nel reparto mille ottocento cinquanta Thermal Cracking, incendio colposo sviluppatosi nel medesimo reparto e inquinamento ambientale derivato da incendio colposo. La Procura ho nominato come proprio consulente l'ingegnere Gabriele Annovi. Tra gli indagati figura Giancarlo Cogliati, amministratore delegato di Api Raffineria di Ancona spa. L'azienda fa sapere che "è normale che dopo un incendio si indaghi sulle cause. L'azienda sta offrendo agli inquirenti piena collaborazione nella ricostruzione di un evento che, grazie all'intervento efficace delle squadre di Raffineria e dei Vigili del Fuoco, e al pieno coordinamento con gli enti, è stato contenuto ed estinto nel minor tempo possibile. Confidiamo che dalle indagini sia confermato il corretto operato della Raffineria" conclude.