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Nel pomeriggio di domenica 24 dicembre gli operatori della Questura sono intervenuti per salvare un uomo con intenti suicidi in zona Pinocchio ad Ancona.
Intorno alle 16 giungeva la telefonata di una donna che riferiva, con tono agitato, che il marito (70enne) aveva espresso la volontà di compiere un gesto insano. L'operatore presente in Questura cercava di calmare la donna, invitandola a riferire il preciso indirizzo presso il quale i poliziotti si sarebbero dovuti recare. Inoltre invitava la richiedente ad aprire il cancello e la porta dell' abitazione, al fine di rendere celeri le operazioni, invitandola anche a raggiungere il marito, che in quel momento si trovava al piano superiore della casa. La stessa, una volta raggiunto il piano, riferiva che il marito era in piedi sul parapetto del balcone, rivolto verso l'esterno.
Nell' attesa dell' arrivo dei poliziotti sul posto, l'operatore della Sala Operativa invitava la donna ad attivare il vivavoce del proprio dispositivo, in modo da poter comunicare con l'uomo. Nel mentre giungevano celermente i poliziotti all' indirizzo riferito dalla donna ed al momento del loro arrivo constatavano la gravità della situazione.
L'uomo infatti, in piedi sul parapetto, era in un forte stato emotivo alterato, determinato a compiere il gesto insano e in una posizione che non gli consentiva di avere un equilibrio stabile, infatti, anche se involontariamente si fosse mosso, sarebbe potuto cadere nel vuoto. Per questo motivo i poliziotti decidevano di attuare una strategia congiunta per tentare di mettere in sicurezza l'uomo. Mentre alcuni poliziotti lo distraevano, altri si mettevano in una posizione defilata e, congiuntamente, lo afferravano dagli indumenti, trascinandolo a terra sul pavimento e mettendolo in sicurezza. L'uomo, una volta al sicuro, riferiva di voler compiere il gesto a causa di alcune patologie che negli ultimi giorni gli provocavano dolore a livelli insopportabili. Lo stesso inoltre si presentava in stato psicofisico alterato dall' assunzione di bevande alcoliche. Gli operatori richiedevano così l'intervento di personale medico sul posto al fine di valutare tutte le cure del caso.