Cliccando sul pulsante "Accetta tutti i cookie": l’utente accetta di memorizzare tutti i cookie sul suo dispositivo.
Cliccando su "Impostazioni cookie": l’utente sceglie le tipologie di cookie che saranno memorizzate nel suo dispositivo.
A Ferragosto un uomo allertava la Sala Operativa della Questura di Ancona per un’aggressione che affermava di stare subendo.
La Volante, giunta presso un Fast Food in piazza Rosselli 22, prendeva contatti con il richiedente, un uomo di 45 anni, anconetano, con precedenti giudiziari, il quale a vista presentava un lieve arrossamento sul collo. L'uomo riferiva che poco prima aveva subito un’aggressione nel dehors del locale da parte di un uomo che lo aveva afferrato per il collo e l’aveva percosso con pugni al volto.
L’aggressore, un trentenne romeno che era sul posto, persona nota per interventi di polizia pregressi e con diversi precedenti giudiziari, dichiarava di essere intervenuto in difesa di una ragazza, anch’essa ancora all’interno del locale e in visibile stato di agitazione.
La donna, una quarantenne di origini dominicane e con precedenti giudiziari, confermava la versione e raccontava di esser stata fortemente infastidita dal segnalante. Al momento dell’intervento, tutti i presenti apparivano in uno stato psicofisico alterato dall’abuso di sostanze alcoliche, confermato dalla presenza di numerose bottiglie di birra vuote nelle prossimità degli stessi.
Riusciti a ripristinare la calma, gli operatori rendevano edotti i presenti delle loro facoltà di legge, invitandole a formalizzare l’accaduto presso gli uffici della Questura. L’intervento veniva inserito nell’applicativo S.C.U.D.O., strumento operativo in uso alle Forze di Polizia volto alla prevenzione e al contrasto dei fenomeni connessi alle violenze domestiche e di genere.