Cliccando sul pulsante "Accetta tutti i cookie": l’utente accetta di memorizzare tutti i cookie sul suo dispositivo.
Cliccando su "Impostazioni cookie": l’utente sceglie le tipologie di cookie che saranno memorizzate nel suo dispositivo.
Due ordini di carcerazione per pene residue di 7 e 4 anni di reclusione sono stati eseguiti dai carabinieri delle stazioni di Sarnano e San Severino Marche.
Nel primo caso un 42enne di origini straniere era stato condannato per atti persecutori dal Tribunale di Macerata nel 2020 ed era sottoposto, dal mese di marzo del 2022, al regime della misura alternativa dell’affidamento in prova ai servizi sociali.
La Corte di Appello di Perugia, nel mese di dicembre, lo ha condannato a un'ulteriore pena di 6 anni di reclusione, oltre a 27mila euro di multa per il reato di spaccio, perpetrato a Sarnano negli scorsi anni. Dovrà, quindi, scontare una pena residua di 7 anni e 4 mesi di reclusione (incompatibile con il regime della misura alternativa).
L'uomo è stato tradotto al carcere di Fermo e dovrà scontare la condanna fino al luglio 2029, al termine della quale sarà sottoposto ad espulsione dal territorio italiano, previo accertamento e valutazione della pericolosità da parte del magistrato di sorveglianza.
Nel pomeriggio dello stesso giorno i carabinieri di San Severino Marche hanno sottoposto all'ordine di esecuzione per la carcerazione dell'ufficio di sorveglianza di Macerata, un italiano, 55enne, già affidato in prova ai servizi sociali presso una comunità terapeutica locale.
L’uomo, condannato con sentenza definitiva (Tribunale di Isernia e Corte d’Appello di Campobasso) per molteplici reati (rapina, truffa, ricettazione, violazione legge in materia di armi ed evasione), era stato ammesso, nel mese di giugno di quest'anno, al regime alternativo alla detenzione per seguire un programma di recupero legato allo stato di tossicodipendenza, con vigilanza affidata ai carabinieri di San Severino Marche in relazione al rispetto delle prescrizioni.
Il cinquantacinquenne, condannato complessivamente a 13 anni di reclusione, è stato sottoposto alla sospensione dell’affidamento in prova e all’ordine di carcerazione mentre si trovava presso l’ospedale di Macerata, per aver ingoiato dei chiodi la sera del 18 dicembre come manifestazione di insofferenza verso la permanenza nella struttura di recupero terapeutico.
Preso in carico per la vigilanza dalla polizia penitenziaria di Fermo, sarà tradotto presso il carcere fermano alle dimissioni dalla struttura sanitaria. Dovrà scontare la pena residua di 4 anni e sei mesi di reclusione.