Cliccando sul pulsante "Accetta tutti i cookie": l’utente accetta di memorizzare tutti i cookie sul suo dispositivo.
Cliccando su "Impostazioni cookie": l’utente sceglie le tipologie di cookie che saranno memorizzate nel suo dispositivo.
Nella mattinata del 6 giugno, personale della Squadra di Polizia Giudiziaria del Commissariato di Polizia di S. Benedetto del Tronto in collaborazione con la Squadra Mobile della Questura di Ascoli Piceno e del Commissariato Arenella di Napoli, ha tratto in arresto un giovane di 23 anni originario e residente a Napoli.
L’adozione della misura restrittiva scaturiva dalle indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Ascoli Piceno e svolte dalla Polizia di Stato del Commissariato di S. Benedetto del Tronto dopo la denuncia di truffa aggravata presentata da un anziano residente. L’anziano 82enne ha riferito di aver ricevuto nella mattinata del 9 marzo una telefonata: lo sconosciuto interlocutore qualificatosi come avvocato ha raccontato all’anziano che il figlio aveva avuto un grave incidente stradale a seguito del quale era stato condotto e trattenuto in una caserma delle Forze dell’Ordine dalla quale sarebbe stato rilasciato solo dopo aver pagato la cifra di 4.000 euro.
L’anziano, preso dal panico, ritenendo attendibile il racconto dello sconosciuto anche in virtù dell’esattezza del nominativo del figlio, pur non disponendo della cifra richiesta, si è così reso disponibile a pagare racimolando circa 100 grammi di oro di famiglia. Dopo aver conquistato la fiducia della vittima, il sedicente avvocato ha inviato un suo uomo incaricato di ritirare l’oro che si è presentato dopo pochi minuti. Solo qualche ora dopo, contattato il figlio, l’anziano ha realizzato di essere stato truffato denunciando così l’accaduto.
Grazie alle telecamere di sorveglianza nei pressi dell’abitazione gli agenti sono riusciti, collaborando con il Commissariato napoletano, a risalire all’auto del malfattore. Alle prime ore del 6 giugno la Polizia ha rintracciato il giovane in un quartiere periferico di Napoli e lo ha sottoposto agli arresti domiciliari nella propria abitazione a disposizione dell’Autorità Giudiziaria procedente con prescrizioni di non allontanarsi e di non comunicare con persone diverse dai familiari conviventi.