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Ieri pomeriggio, la Polizia di Stato ha arrestato un cittadino nigeriano di 33 anni, in quanto colto in flagranza dei reati di maltrattamenti, lesioni aggravate e violenza sessuale, consumati, da ultimo, lo scorso 2 luglio nei confronti della compagna convivente di 30 anni, all’interno dell’abitazione di Macerata dove la coppia risiede.
L’attività investigativa, coordinata dalla locale Procura della Repubblica, è originata dall’intervento di domenica notte dopo la segnalazione di una lite violenta in atto fra una coppia di nigeriani, all’interno di un appartamento sito all’ultimo piano di un immobile di Macerata.
I poliziotti, subito intervenuti fino al pianerottolo dell’appartamento in questione, si sono trovati di fronte una donna straniera, con in braccio il figlio piccolo in lacrime, entrambi con evidenti segni di violenza sul corpo. L’aggressore, rifugiatosi dentro casa, è stato accompagnato in Questura dai poliziotti, mentre la donna col bambino trasportati in ospedale per essere curati.
La vittima ha denunciato il suo aggressore e gli investigatori della Squadra Mobile hanno ricostruito tutti gli altri episodi di maltrattamenti, fisici e morali, subiti a partire dal 2020 (tre in tutto) e da ultimo sfociati nella violenta lite di domenica mattina, in cui la donna ha raccontato di essere stata maltratta e vittima di violenza sessuale. Anche il figlio piccolo, avrebbe subito percosse: è stato afferrato e scaraventato a terra dal padre poco prima.
Il successivo sopralluogo di polizia scientifica espletato all’interno dell’appartamento ha permesso di rinvenire, all’interno della camera da letto della coppia, le tracce di sangue lasciate dalla donna, avvalorando l’accusa avanzata nei confronti dell’uomo.
Il soggetto arrestato, già denunciato per reati della stessa specie nel 2017, si trova ora ristretto all’interno della casa circondariale di Pesaro.