CRONACA
Marche - Risse, avventori pregiudicati, licenze mai conseguite, merce priva di tracciabilità: chiuso per 15 giorni il negozio etnico
05 Gennaio 2023

A seguito di una rissa fra persone ubriache che brandivano le bottiglie a mò di arma, è stato chiuso per 15 giorni un negozio di vicinato nel quartiere San Lazzaro ad Ancona con una multa da 5000 euro alla titolare nigeriana dell'esercizio commerciale.

L'ordinanza è stata eseguita nella mattinata di oggi dal personale della Squadra Amministrativa e di Sicurezza della Questura, unitamente a quello dell’Ufficio Commercio della Polizia locale di Ancona. Il provvedimento, a firma del questore di Ancona, è maturato anche di seguito alle risultanze dei numerosi e pianificati servizi denominati “Alto impatto”, effettuati su indicazione del Prefetto in sede di Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica.

Lo scorso Natale una Volante ha effettuato l’ennesimo intervento nel locale oggi chiuso, intorno alle 21, a seguito di alcune chiamate al numero di emergenza 112. Erano stati segnalati numerosi individui che, all’esterno, visibilmente ubriachi, partecipavano ad una rissa armati di bottiglie. All’atto dell’intervento il personale di Polizia ha notato un gruppo di ragazzi, in corrispondenza dell’ingresso dell’attività commerciale, che si dava alla repentina fuga facendo perdere le tracce. All’interno dell'esercizio commerciale, apparentemente chiuso, gli operatori hanno sorpreso nel retro del locale altre quattro persone dedite al consumo di bevande alcoliche. Alla vista degli operatori di Polizia anche loro si sono date alla fuga.

Alcune settimana prima, due Volanti avevano identificato sei avventori del locale, di cui tre risultavano pregiudicati per reati contro la persona, il patrimonio, detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, evasione e minaccia a pubblico ufficiale. Lo stesso era avvenuto nel febbraio del 2021 e nell’estate del 2020, di seguito a mirati controlli effettuati dalla Polizia amministrativa della Questura e dalla Squadra Mobile.

Inoltre la Polizia locale, la scorsa estate, aveva sanzionato la titolare del locale, una cittadina nigeriana di 58 anni, perché la stessa non risultava in possesso della licenza prescritta per la vendita di bevande alcoliche (in violazione di quanto disposto dall’art. 29 del Dlgs 504/1995), in quanto non aveva mai presentato alcuna denuncia di avvenuta attivazione di esercizio di vendita di prodotto alcolici assoggettati ad accisa per il rilascio della licenza di esercizio, aveva esposto in vendita bevande ed altre merci senza indicarne in alcun modo, il prezzo di vendita e non esponeva infine, all’interno del locale, in posizione visibile, cartelli indicanti il divieto di fumo, e rispondenti alla norma con l’indicazione della sanzione comminata al trasgressore.

Infine, nel settembre del 2019 , a seguito di un controllo del Comando Nas di Ancona, e del Servizio Veterinario e Igiene degli Alimenti dell'ASUR Area Vasta 2 di Ancona, la titolare del locale era stata sanzionata perché deteneva merce, poi sequestrata (circa 25 kg di carne bovina e prodotti ittici congelati) nonostante fosse sprovvista di dati ed informazioni utili alla rintracciabilità, in violazione dell'art.18 del Reg. CE 178/2002.

Il Questore di Ancona, alla luce di tali gravi e ripetuti fatti, ha valutato come negli ultimi anni l’esercizio di vicinato in questione fosse divenuto ritrovo abituale di persone moleste e pregiudicate (anche per gravi reati), mettendo a repentaglio l’ordine e la sicurezza pubblica, nonché come la titolare del locale avesse ripetutamente violato le norme specifiche di settore, per cui ne ha ordinato la chiusura per 15 giorni.

All’atto della notifica del provvedimento, con apposizione del cartello di sospensione dell’attività ex art. 100 TULPS, i poliziotti della Polizia amministrativa della Questura e gli agenti della Polizia locale di Ancona hanno constatato nel locale in questione la presenza di circa sei avventori che stavano consumando cibi e bevendo birre, nonostante l’esercizio di vicinato consenta solo la vendita di prodotti e non autorizzi la somministrazione di alimenti e bevande. Per tale motivo la titolare dell’esercizio è stata nuovamente multata con una sanzione amministrativa di 5000 euro.

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