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Nella mattinata di martedì è arrivata una chiamata al numero unico di emergenza 112 della sala radio del Commissariato di P.S. di Senigallia nella quale veniva segnalata una persona con intenti suicidi al molo di Levante.
Gli agenti della Squadra Volante, immediatamente, si portavano sul posto segnalato dove rintracciavano due soggetti, tra di loro amici, ed una terza persona. In particolare, i due amici raccontavano che, poco prima erano giunti al molo, e quest’altra persona, in quel momento vicino a loro, all’altezza della statua di “Penelope”, gli si avvicinava sussurrando delle frasi dalle quali traspariva l’intenzione di uccidersi. Motivo per il quale decidevano di contattare la Polizia.
Gli agenti dunque identificavano questo soggetto, originario dell’entroterra anconetano, il quale fin da subito si dimostrava non collaborativo tentando più volte di divincolarsi e di allontanarsi dagli agenti, pronunciando frasi sconnesse e ripetendo di essere intenzionato a togliersi la vita.
I poliziotti richiedevano immediatamente l’intervento del personale del 118 che in un primo momento riusciva a tranquillizzare l’uomo. Questi, però, dopo poco, cominciava ad agitarsi in modo veemente e con un gesto repentino si dirigeva di corsa verso il canale dichiarando di volersi buttare in acqua.
Nel medesimo frangente i poliziotti si ponevano all’inseguimento dell’uomo il quale veniva afferrato da uno degli agenti proprio nell’istante in cui si stava per gettare in acqua tant’è che rimaneva in bilico sul bordo del canale.
Uno dei due agenti, dopo averlo bloccato per i vestiti, con un enorme sforzo, nonostante l’importante peso nonché la difficoltà della posizione, riusciva a sorreggere il corpo della persona ed impedire l’insano gesto. Nel frattempo, con l’aiuto dell’altro poliziotto, riuscivano a riportare l’uomo fuori dalla zona di pericolo.
L’uomo, dunque, una volta messo in salvo, veniva condotto presso il locale Pronto Soccorso per sottoporlo alle visite. Gli agenti poi tornavano nei pressi del luogo ove l’uomo era stato rintracciato ed a poca distanza rintracciavano il veicolo del soggetto all’interno del quale trovavano un biglietto manoscritto sul quale egli dichiarava l’insano gesto che aveva in mente di compiere. Successivamente venivano contatti i familiari che immediatamente hanno raggiunto il loro parente.