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Un drammatico episodio di cronaca scuote la comunità italiana in Tunisia. Paolo Corsi, 73 anni, originario di Ripatransone (Ascoli Piceno) ma residente a Roma, è stato brutalmente assassinato nella sua abitazione di Sousse, località dove trascorreva lunghi periodi di vacanza. Durante l’aggressione, al pensionato sono stati sottratti il cellulare, il portafoglio e l’automobile.
Corsi, ex professore di latino e greco, era noto per la sua passione per i viaggi e il suo carattere solare. L’allarme è stato lanciato dopo il ritrovamento del corpo, ma la dinamica del delitto è ancora avvolta nel mistero.
Le autorità tunisine stanno lavorando per ricostruire i dettagli dell’omicidio, mentre l’ambasciata italiana a Tunisi, in collaborazione con la Farnesina, ha attivato un canale di supporto alla famiglia del connazionale. Nonostante l’impegno investigativo, restano molti interrogativi, a partire dai moventi dell’aggressione.
Sousse, situata nel Golfo di Hammamet, è la terza città della Tunisia e una meta turistica rinomata. Qui, Corsi trascorreva parte dell’anno, mantenendo uno stile di vita tranquillo e circondato da amici. A Roma vivono ancora una sorella e un nipote della vittima, ora sconvolti dalla tragedia.
Aldo Napoli, amico stretto della vittima, ha dichiarato all’Ansa: “L’ho sentito due giorni prima, era allegro e nulla lasciava immaginare quello che è successo. Era una persona solare, con tanti amici. Non aveva paura e viveva in una zona residenziale tranquilla”.
Napoli ha ricordato anche la passione di Corsi per la cucina e i viaggi: “Aveva già comprato i biglietti per un tour in Georgia e in altri Paesi, con il ritorno previsto a Roma per il 3 febbraio. Poi, come sempre, sarebbe tornato in Tunisia in primavera”.
Il telefonino di Corsi è stato ritrovato grazie alla geolocalizzazione, ma dell’auto e del portafoglio non vi è ancora traccia. L’amico ha aggiunto: “Non riesco a spiegarmi cosa possa essere successo. La sua casa era sempre aperta, era una persona di grande fiducia”.
L’omicidio di Paolo Corsi ha gettato un’ombra sulla comunità italiana residente in Tunisia, composta in gran parte da pensionati che hanno scelto il Paese nordafricano per il suo clima mite e il costo della vita più basso. In molti si interrogano ora sulla sicurezza delle zone residenziali frequentate dagli stranieri.
Le indagini proseguono, mentre familiari e amici attendono risposte su una vicenda che ha interrotto tragicamente la vita di un uomo conosciuto per il suo ottimismo e la sua apertura verso il mondo.