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Alle 23 di tutti i venerdì le luci si abbassavano, il dj iniziava a suonare e i clienti a ballare, nonostante le limitazioni vigenti per limitare i contagi e nonostante il locale non avesse l'autorizzazione per discoteca. Per questo alla "Limonaia" di Merone, in provincia di Como, è stata sospesa la licenza per trenta giorni e comminata una sanzione da 1.500 euro.
Non è il primo provvedimento preso contro il ristorante: già lo scorso agosto, a seguito dei controlli effettuati dal personale della Polizia di Stato e dalla Guardia di Finanza di Erba, il locale era stato chiuso per sette giorni, su provvedimento del sindaco di Merone, ed era stato sanzionato per 1.500 euro per esercizio abusivo dell'attività di sala da ballo. Il rappresentante, inoltre, era stato denunciato all'autorità giudiziaria per "apertura abusiva di luoghi di pubblico spettacolo o trattenimento". Nonostante le misure adottate nell'estate, da alcune settimane pervenivano alla Questura e al Comune di Merone segnalazioni ed esposti che lamentavano come, senza la necessaria autorizzazione e incuranti delle restrizioni all'attività delle discoteche, alla "Limonaia" di Merone si continuasse con l'attività di ballo nella sala adiacente al ristorante.