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"Pretendeva che la moglie gli lavasse la schiena e gli facesse il bidet": con questa accusa, una donna ha trascinato in tribunale il 'marito padrone'.
Come riportato da La Stampa, a dispetto di una richiesta di condanna a un anno di carcere per maltrattamenti e lesioni, l’uomo di 71 anni, è stato assolto dal tribunale di Torino perché il fatto non sussiste.
Il matrimonio fra i due durava da trent’anni, scanditi da continui litigi, insulti, vessazioni, maltrattamenti fisici e verbali, rapporti sessuali imposti.
"A casa pretendeva di essere servito in tutto. Non prendeva la bottiglia dell’acqua neanche se era a portata di mano", spiega l’avvocato di parte civile. "Diventava una furia se contraddetto", ha raccontato la moglie ai giudici. E lo stesso accusato, in aula, ha ribadito: "Se mia moglie va a comprare un vestito, ci devo essere anche io. Non c’è niente di sbagliato", dichiarandosi innocente.
E il suo difensore, in aula ha replicato: "Ci sono testimoni compiacenti verso la signora e testimoni che a volte si contraddicono. Lei dice di essere andata tante volte in ospedale, ma non è vero. Dice di essere stata costretta ad avere rapporti sessuali, ma non può essere perché il marito ha problemi di salute".
La vicenda è finita a Palazzo di Giustizia nel 2019, quando la donna, dopo l’ennesima lite, andò in banca a prelevare circa 18mila euro. Erano tutti i suoi risparmi, per sfuggire dal marito. Poi si rivolse a un centro antiviolenza. Trovò il coraggio di denunciare e ora vive con il maggiore dei tre figli.