VARIE
Generazione Covid, il 40 per cento degli adolescenti esce meno e non fa sport
11 Febbraio 2022

Ben il 40% dei giovani esce molto meno rispetto a prima del Covid e una uguale percentuale afferma di non praticare più, o meno frequentemente, i propri hobby o attività sportive. Insomma, si conferma la preoccupazione che tra le fasce della popolazione maggiormente impattate dalla pandemia quella degli adolescenti ha visto maggiormente e drasticamente ridursi le occasioni di confronto con i coetanei sia in ambito scolastico sia nel tempo libero. Nonostante le difficoltà, tuttavia, i giovani hanno reagito con un forte senso di responsabilità. Stando ai risultati emersi da una ricerca esplorativa, sono numerosi i ragazzi che si ritengono informati riguardo alla situazione pandemica (2 su 3), con il 74% che cerca notizie di attualità in misura pari o superiore rispetto a prima. La stragrande maggioranza, inoltre, ha dimostrato una forte fiducia nella scienza scegliendo di vaccinarsi (oltre il 90% degli intervistati). Tra le motivazioni più importanti quella di non voler diffondere il virus agli altri e di tornare quanto prima alla normalità. La ricerca, realizzata dal Dipartimento di Economia politica e Statistica della Università degli Studi di Siena, è stata presentata oggi in occasione del lancio della seconda edizione di Fattore J, il programma - promosso da Fondazione Mondo Digitale con Janssen Italia, azienda farmaceutica del Gruppo Johnson & Johnson, e il patrocinio dell'Istituto Superiore di Sanità - volto ad accrescere nelle giovani generazioni la fiducia nei progressi della scienza, sensibilizzare sull'importanza di una corretta informazione scientifica e sulla scelta di comportamenti responsabili per il benessere e la salute di tutti. La seconda edizione del progetto, caratterizzata dallo slogan "Nelle mani della scienza", ha stabilito una rete multisettoriale per promuovere la fiducia nei progressi della scienza in tempo di infodemia.

 

Sono infatti coinvolte ben tredici associazioni di pazienti, due partner scientifici, Università Campus Bio-Medico di Roma e Università di Siena, e tre partner istituzionali, Società Italiana di Igiene Medicina Preventiva e Sanità Pubblica (Siti), VaccinarSì e Società Italiana di Farmacologia (Sif). L'obiettivo anche per la seconda edizione è raggiungere attraverso la campagna di comunicazione 100.000 studenti con alcune novità, come le mini sfide 'Science Fact check' per mettere alla prova la capacità deglistudenti di verificare le notizie scientifiche, la selezione di 20 giovani ambasciatori per la formazione alla pari e la scrittura collaborativa con medici, pazienti e manager del mondo sanitario del primo "Manifesto della salute" costruito da coloro che ne saranno i protagonisti negli anni a venire e pensato per sperimentare nuovi paradigmi comunicativi più chiari, empatici e trasparenti per combattere la denutrizione scientifica. Viene confermata la formazione online per 10.000 studenti delle superiori con il coinvolgimento delle associazioni dei pazienti, una scelta che si è rivelata vincente per l'autenticità delle storie condivise e la capacità di comunicare con empatia di esperti e medici. I webinar, che approfondiscono i temi chiave in diverse aree terapeutiche (oncologia, ematologia, immunologia, infettivologia, ipertensione arteriosa polmonare e neuroscienze) sono spazi di dialogo che riportano salute e benessere al centro del processo educativo. Positivo anche il bilancio: sono oltre 6.000 gli studenti di 109 scuole in 16 Regioni che negli scorsi mesi hanno già partecipato alle sessioni formative interattive con le associazioni dei pazienti e gli esperti delle diverse aree terapeutiche.

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