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Pensavano di farla franca pagando con un assegno postale fasullo un luculliano pranzo consumato in un noto ristorante di Carsoli, in occasione di un compleanno, ma il raggiro gli è costato caro: un rinvio a giudizio. L'importo dovuto al titolare del ristorante era di 9.100 euro.
I fatti risalgono a maggio del 2017. Protagonisti della vicenda tre avventori, un uomo, A.D.S., 61 anni, di Avezzano e due donne, R.D.S., 44 anni, di Avezzano anche lei, e M.G.D.S., 30 anni, di Roma. I tre si erano riuniti per festeggiare, con un pranzo, il 38esimo compleanno di R.D.S., un pranzo di grande portata per costare 9.100 euro. Tutto sembra procedere al meglio, cordialità e gentilezza tra il titolare del ristorante e i tre.
Finito il pranzo, inevitabilmente sul piattino arriva il conto. I tre alla vista della somma, rassicurano il gestore pagando con un anticipo di 3.400 euro con la promessa di sanare il tutto, i restanti 5.700 euro, con carta di credito. Alla fine decidono per un assegno postale che risulta però scoperto al momento dell'incasso. Da qui parte la denuncia e di seguito il rinvio a giudizio per i tre disposto dal Pm Sarà Seccacini. I tre sono difesi dagli avvocati Pasquale e Luca Motta.