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Riceviamo e pubblichiamo
"Si discute, da giorni, dell'iniziativa del servizio Attività produttive del Comune che non ha rinnovato a due locali la concessione per l’occupazione del suolo pubblico nel centro storico. Iniziativa proprio di chi ha basato un'intera campagna elettorale sulla riqualificazione di un centro storico e di una città in cui "avremmo amato lavorare".
Le motivazioni a sostegno dell'iniziativa sono irricevibili. Non solo perché nonostante si parli del Vicolo Consalvi come di un luogo rilevante a livello storico, artistico e culturale, non si abbia mai avuto la cura necessaria nel riqualificare la via in termini di pulizia. Infatti, l'Accademia delle Belle Arti ha di certo arricchito la via con un bellissimo progetto di rigenerazione urbana, ma nell'insieme l'iniziativa sembra quasi come che il Comune abbia deciso di mettere un tappeto grande e grosso per nasconderci sotto un mare di polvere. Evidentemente i tavolini delle attività rovinano il tessuto del tappeto. Così come i tavolini in Via Gramsci rendono sicuramente impossibile il traffico.
Come abbiamo visto con i parcheggi piazzati in quasi tutte le piazze maceratesi, anche stavolta le automobili vengono prima dei pedoni, delle attività commerciali e della vivibilità del centro storico.
La ZTL vieta il transito veicolare dalle 24 alle 6 e, certamente, non aiuta a passeggiare in sicurezza.
La realtà è che si arriva sempre dopo: il Sindaco annuncia un regolamento che, però, avrebbe dovuto essere emanato prima delle decisioni con la partecipazione di tutte le componenti che vivono, lavorano e studiano nel centro storico. È mancato il coinvolgimento dei Consigli di quartiere, istituti, tra l'altro, proprio da questa amministrazione.
I piccoli commercianti e gli artigiani vanno aiutati di fronte all’aumentare delle vendite online e al proliferare dei grandi centri commerciali. Finora, però, bar e locali si sono solo visti ridurre il loro spazio di lavoro. Proprio loro che sarebbero dovuti tornare ad “amare lavorare” a Macerata.
Se si vuole affrontare la vivibilità di un contesto delicato come il centro storico bisogna avere un disegno complessivo che permetta ai residenti, agli studenti, ai commercianti e a chi ci viene per lavoro o per una semplice passeggiata, di stare bene: pedonalizzazione e navette frequenti e gratuite dalle aree di sosta, risalita meccanizzata da piazza Mazzini, incentivi per la diversificazione commerciale.
Vivere in centro è diventata, per molti, una situazione a cui rinunciare a causa della mancanza di scuole e di servizi.
La sicurezza non si persegue con le telecamere in stile Grande Fratello di Orwell, ma con le persone che vivono quotidianamente la città."