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“Sulla Zona Economica Speciale esiste una proposta di legge di cui sono cofirmataria, presentata l’anno scorso. Più volte l’ho fatta avere alle parti interessate”. Così l’on. Mirella Emiliozzi facendo seguito all’evento organizzato dalla Camera di Commercio che si è tenuto il 20 aprile proprio sul tema della ZES.
“Avrei voluto partecipare all’incontro per illustrare la proposta di legge che attende di essere esaminata dalla camere dallo scorso 25 aprile. Si tratta, nello specifico, della Proposta di Legge n. 3057, elaborata insieme al mio collega deputato del Movimento 5 Stelle, On. Roberto Cataldi, primo firmatario, e da me cofirmata e sostenuta insieme al collega ed ex Viceministro dello Sviluppo economico, On. Stefano Buffagni, e al collega On. Luca Sut.
Il tema - osserva ancora l’on. Emiliozzi - mi sta particolarmente a cuore, in quanto legato al sostegno alle imprese del nostro territorio. La Proposta di Legge in questione riguarda la disciplina dei patti per l'insediamento produttivo nei territori colpiti da crisi industriali o da calamità naturali e si pone quale principale obiettivo la ricostituzione del tessuto industriale e produttivo nelle aree maggiormente colpite dalla crisi economica e dal basso tasso di occupazione. Lo fa sostenendo la realizzazione di programmi di investimento in grado di determinare importanti ricadute positive in termini di sviluppo e di occupazione attraverso l'introduzione di strumenti agevolativi per le economie territoriali, appunto i già citati patti per l'insediamento produttivo (PIP)”.
Particolare rilievo assume in questa Proposta di Legge l'attenzione riservata alla dimensione sociale e sostenibile del rilancio produttivo che si intende raggiungere, in funzione delle specifiche esigenze dei territori coinvolti. “Per questo motivo - torna a dire - i PIP prevedono, nella proposta presentata, il possibile coinvolgimento degli enti territoriali interessati. L'auspicio è che questa Proposta possa essere discussa e approvata quanto prima in modo da dare risposte ad un territorio già fragile per le difficoltà connesse alla carenza di infrastrutture, di servizi e alla ricostruzione post sisma”.