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Da Giovanni Gabrielli, assessore al Comune di Tolentino, riceviamo
D’Este vuol fare il sindaco, ma dimostra di ignorare le preoccupazioni delle famiglie tolentinati e quanto fatto per loro fino ad oggi. Si informi prima di accusare il sottoscritto di populismo: non è difficile, gli atti parlano per me”.
Replica secca dell’assessore uscente Giovanni Gabrielli, candidato in quota Lega per Silvia Luconi sindaco, al candidato sindaco del centro sinistra D’Este che lo accusa di strumentalizzazione elettorale della politica di genere e di mancata attenzione alla crescita culturale dei ragazzi per non aver aderito all’iniziativa Nati per Leggere.
“La teoria del gender è all’attenzione delle famiglie di Tolentino già dal 2013 quando sollecitarono l’intervento dell’Amministrazione sulla circolare della scuola Don Bosco in cui si parlava di genitore 1 e genitore 2; nel 2015 altra battaglia contro l’adozione del sussidiario gender-friendly “Vola con Olli 3” – precisa Gabrielli – È evidente che D’Este non è sul pezzo come conferma anche la polemica su Nati per Leggere. Lo informo che non è l’unica iniziativa a tema lettura e che Tolentino ha aderito al progetto “Città che legge” già dal 2017. Aggiungo che le è valso un riconoscimento importante e che la collaborazione con gli istituti scolastici cittadini è ancora attiva”.
Gabrielli si dice sorpreso delle aspre critiche ricevute su una tematica etica così complessa anche per l’estrazione cattolica di D’Este. “Il gender indica l’appartenenza di un individuo ad un sesso oppure ad un altro non tanto sulla base delle differenze di natura biologica, quanto su componenti di natura sociale, culturale e comportamentale – spiega Gabrielli – Una prospettiva che lo stesso Papa Francesco ha definito “pericolosa” perché astratta rispetto alla vita concreta di una persona. Accusare la Lega di censura come fa d’Este è assurdo: siamo un partito che ascolta e si confronta con i cittadini e che non ha paura di mettere la faccia anche su problematiche che potrebbero risultare divisive. Per noi i valori contano e restano al primo piano: con buona pace di D’Este che preferisce fermarsi alle polemiche”.