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Anche il sindaco di Sarnano, Luca Piergentili, ha partecipato alla XXXIX assemblea nazionale dei Comuni italiani che quest’anno si è tenuta a Bergamo. Una edizione da record sia in termini di partecipanti che come presenze di amministratori.
La giornata conclusiva ha visto la partecipazione anche del presidente del Consiglio dei Ministri Giorgia Meloni e del vice premier Antonio Tajani.
“E’ stata una esperienza importante” dice Piergentili “arrivata in un momento particolare, ovvero a poche settimane dalla nascita del nuovo governo, e che ha consentito di avere un confronto diretto con altre realtà italiane, con altri sindaci che hanno problematiche e caratteristiche simili a quelle del nostri Comuni.
Oltre ad alcuni seminari di approfondimento, c’è stata la possibilità di avere un contatto diretto con i vari apparati a livello centrale della pubblica amministrazione e il approccio con le maggiori cariche dello Stato: è stato un passaggio molto costruttivo, perchè con l’avvento del nuovo governo si comprendono le linee guida che vengono date in diversi settori fondamentali per le amministrazioni locali.
Certamente di rilievo e molto apprezzato è stato il discorso del presidente Mattarella sulla figura dei sindaci, sulla responsabilità che porta con sé la carica di primo cittadino e sul fatto che le amministrazioni comunali rappresentano lo Stato sul territorio e fanno da anello di congiunzione fra l’istituzione centrale e i cittadini, essendo spesso chiamate a dover sopperire alle mancanze del governo centrale.
CI sono comunque delle questioni importanti sollevate dai sindaci attraverso l’Anci che dovevano essere affrontate, bisognava capire quale fosse l'indirizzo del nuovo governo e nell’intervento del presidente Meloni si è potuto apprezzare un interesse a quelle che sono le principali prerogative e problematiche dei sindaci stessi.
E’ stato ribadito e sottolineato l’aiuto che lo stato deve dare ai Comuni per affrontare il problema del caro bollette, la questione dell’incertezza rispetto al ruolo del sindaco, il cosiddetto “timore di firma” che esiste per tanti sindaci considerate le diverse interpretazioni della legge che vengono date dai vari organi della giustizia e quindi l’impegno a rendere più “serena” la vita dei primi cittadini con una normativa certa, univoca, che faccia comprendere in maniera definitiva quello che può essere fatto e quello che non può essere fatto.
Tutto ciò” conclude Piergentili “è stato riassunto in questi tre giorni, dove c’è stata l’opportunità di avere contatti con colleghi e con le loro esperienze e con tutto l’apparato dello Stato attraverso l’Anci, organismo che porta avanti quelle che sono le battaglie che i sindaci rivendicano verso le istituzioni di livello più alto”.