POLITICA
Marche - Tolentino, Civico22: "Sul CdA dell'Asp è cambiata la forma ma non la sostanza"
12 Aprile 2024
Da Paolo Dignani, coordinatore Civico22 di Tolentino, riceviamo
 
 
Nel 2014 il Consiglio comunale deliberò di trasformare la Residenza per Anziani V. Porcelli in una Azienda per i Servizi alla Persona (ASP) avente quale socio unico il Comune di Tolentino.
 
La gestione di tale Azienda era a norma dell’articolo 10 dello statuto affidata ad un CDA di tre membri nominati dal Consiglio comunale stesso, di cui uno indicato dalle minoranze, “sulla base di una loro comprovata competenza tecnico amministrativa per studi compiuti, per funzioni svolte presso aziende pubbliche e private, per incarichi pubblici ricoperti”. CDA di cui si chiamarono a far parte le persone di Giorgio Sbaraglia (poi divenutone presidente), Lina Aliscioni e Franca Fusari. Quest’ultima su designazione della minoranza consiliare che l’anno dopo le sostituì, a seguito di dimissioni, Anna Andreani.
Arriviamo così al 2019, allorquando il Consiglio comunale, ritenuto che per ragioni eminentemente economiche, fosse auspicabile favorire l’ingresso di nuovi soci, decise di modificare lo statuto dell’ASP prevedendo che a farne parte potessero essere non solo degli enti pubblici, come già previsto, ma anche soggetti privati, ed allo scopo intervenendo a cambiare modalità di individuazione, composizione e nomina degli organi sociali.  
In particolare venne tra l’altro introdotto un nuovo articolo 9, nel quale si esplicita che organi dell’ASP sono, oltre al CDA (cui si aggiunge ex novo in alternativa la figura dell’Amministratore unico) anche l’Assemblea dei soci, il Presidente del CDA e l’organo di revisione contabile.
 
 
Si modificava contestualmente il vecchio articolo 10, il quale come si è visto prevedeva che a nominare i membri del CDA fosse il Consiglio comunale (con salvaguardia della rappresentatività delle minoranze). Il nuovo articolo 10, dice infatti che la nomina il CDA spetta all’assemblea. Assemblea che però, lo si ricorda, è allo stato costituita da un solo socio, il Comune di Tolentino
Sicché, nel 2020 era stavolta il Sindaco (Pezzanesi), non più il Consiglio comunale a nominare il nuovo CDA dell’ASP, ciò che faveva nelle persone dello stesso Giorgio Sbaraglia (sempre presidente), di Edoardo Mattioli e della medesima Anna Andreani.
Ma come sappiamo tale nuovo CDA non è arrivato alla scadenza del mandato quinquennale, perché dopo le dimissioni del presidente Sbaraglia e della consigliera Andreani esso è decaduto, e tocca ora a Sclavi nominarne uno nuovo.
Il fatto è che, a quanto pare, ciò starebbe per avvenire senza alcun coinvolgimento delle forze politiche di opposizione, tant’è che la terna di nomi sarebbe da tempo già pronta. Ma questo non può che lasciare fortemente perplessi: non si vede infatti perché di un tema così importante per le sorti dell’Azienda si scelga di discutere non più, apertamente, nell’aula consiliare, ma esclusivamente tra le quattro mura della stanza del Sindaco.
 
 
Né va certo dimenticato che per l’art. 53 comma 3 dello Statuto del Comune i membri degli organi amministrativi delle Istituzioni – e l’Azienda per i Servizi alla Persona di Tolentino è, secondo la delibera consiliare che l’ha costituita, una Istituzione – sono sì nominati dal Sindaco, ma “secondo i criteri definiti dal Consiglio Comunale e salvaguardando la rappresentanza delle minoranze consiliari”.
Ecco perché confidiamo che le voci di corridoio ascoltate siano infondate. Ecco perché davvero speriamo di non dover prendere atto dall’oggi al domani di nomi che lungi dall’essere scelti, come recitava il vecchio statuto, “sulla base di una loro comprovata competenza tecnico amministrativa per studi compiuti, per funzioni svolte presso aziende pubbliche e private, per incarichi pubblici ricoperti”, non siano altro che frutto di una distribuzione di poltrone tra le componenti della maggioranza.
Per i sevizi che eroga, l’ASP è troppo importante per la nostra città per lasciarne la gestione a persone i cui unici meriti fossero di mera appartenenza politica. Al contrario è unicamente a criteri di specifica competenza ed esperienza che la scelta dovrebbe essere improntata. Civico 22, sia detto molto chiaramente, non ha alcun nome da fare e solo questo si limita a chiedere.
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