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Da Silvia Luconi, capogruppo consiliare Tolentino nel Cuore, riceviamo
Il Sindaco evidentemente impreparato si è nascosto dietro le motivazioni del Presidente del Consiglio che ha più volte ribadito durante la conferenza dei capigruppo “decido io”, che è pure vero, ma circa l’urgenza e non circa il contenuto. Decide lui, (sì, lo sappiamo) e decide di ammettere quella del Partito Democratico e Civico22 che si preoccupano di sapere se il loro Sindaco Sclavi abbia “il coraggio di fare un passo indietro rispetto a deprecabili pratiche del passato”, facendo così continuare le “fusa” tra una maggioranza e una parte di opposizione (non la nostra) che, diciamocelo, opposizione non è e non lo è mai stata.
Le motivazioni? L’interrogazione è arrivata non con abbastanza tempo utile (il regolamento dice che deve essere inviata entro la conferenza dei capigruppo, conferenza posticipata a ridosso del consiglio comunale proprio dal presidente stesso) e il Sindaco non era in grado di rispondere perché troppo dettagliata, il Segretario Comunale distaccato a Morrovalle e secondo loro nessun altro in grado di aiutarli, soprattutto perché il tempo per la stesura della risposta da fornire a Sclavi era solo di mezza giornata. Tuttavia, il Sindaco, ancora una volta in assenza di contraddittorio, nelle sue dichiarazioni, parla della Assm dicendo solo quello che sa e quello che vuole e come vuole. Mi dice anche, in maniera poco elegante e scomposta (tanto che un suo assessore lo invita a ricomporsi) che non mi devo permettere di dire che non sa le cose. Io dico, semplicemente, che si evita sistematicamente di parlare della questione Assm; la minoranza di centrodestra, avendo ravvisato prima di tutti la problematica in questione, aveva chiesto al Collegio dei Revisori, al Responsabile della prevenzione, corruzione e trasparenza, all’organismo di vigilanza, dei chiarimenti che se fossero stati dati, si sarebbe evitato questo clamore mediatico conseguente; la risposta è stata che visto che il Presidente Servili si era dimesso, non servivano ulteriori specificazioni.
Oltre all’interrogazione, che ripresenteremo, abbiamo anche fatto un accesso agli atti al Segretario Comunale chiedendo nell’ordine tutta la documentazione a partire dalla dichiarazione dell’insussistenza di cause di incompatibilità, da rilasciare prima delle nomine, fino alla revoca dell’autorizzazione, alla quale dovrà rispondere, prima o poi.
Sono stata l’unica a rimanere in aula perché i miei colleghi di minoranza non si sono lasciati umiliare oltremodo e ho difeso con le unghie e con i denti quella democrazia tanto decantata che poi, quando non fa comodo, si dimentica. Vista la straordinarietà del caso e visto che anche il Presidente aveva commesso una forzatura ammettendo un’interrogazione sola, ho chiesto di poter parlare, dopo le dichiarazioni del Sindaco, sapendo che non era previsto dal regolamento, ma avendo visto che il regolamento, se necessita, viene adattato. Mi è stato risposto dal “Signor” Sindaco che avrei potuto parlare senza pubblico, senza giornalisti e a telecamera spenta.
Alla conclusione di questa mortificante pagina politica, contornata da arroganza e supponenza, mi lascio ad una considerazione: questo è il nuovo e ne prendo atto, ma non sarà un “Signor” Sindaco che mi vieta di parlare e che sfugge alle domande a farmi smettere di cercare la verità.