POLITICA
Marche - Tolentino, il centrodestra all'attacco: "Chiudere l'area container? Bene: dove si ha intenzione di spostare chi ci vive?"
19 Agosto 2022

Dalle forze politiche del centrodestra di Tolentino (Tolentino Nel Cuore - Fratelli D’Italia - È viva Tolentino - Forza Italia - Lega - Udc) riceviamo

 

 

Apprendiamo dalle dichiarazioni rilasciate alla stampa dall’’assessore Giombetti, parole che seguono la delibera di giunta, della volontà di chiudere l’area containers entro il prossimo 31 dicembre 2022. 

 

La neo assessora parla di quell’area come dell’emblema del fallimento dell’amministrazione uscente, ma forse ignora,  e ciò non è giustificabile visto il suo ruolo, che all’interno di quella struttura vivono famiglie di indigenti che proprio l’amministrazione uscente ha deciso di aiutare, facendosene carico e che comunque avrebbe in ogni caso dovuto aiutare se non le avesse volute lasciare in mezzo ad una strada. Forse non ricorda che un componente della maggioranza della passata amministrazione, il quale attualmente riveste il ruolo di presidente del consiglio, approvò e condivise l’istituzione di quell’area.

L’Udc inoltre, che non era forza di governo, ha comunque compreso che quella soluzione fosse nell’immediato quella più risolutiva, condividendo quanto predisposto dalla protezione civile nazionale in accordo con l’amministrazione passata.

Capiamo che l’assessora Giombetti abbia ben poco da fare, visto che si trova il lavoro già fatto e predisposto, ma crediamo sia veramente un esercizio di bassa politica quello di imbastire un programma di mandato sull’argomento containers.

Ricordiamo, per chi avesse poco memoria, che si tratta di un’area avallata dalla Protezione civile nazionale e di certo non inventata a Tolentino e questo per dare risposte immediate ad un’emergenza che altrimenti difficilmente si sarebbe arginata dal momento che costringeva chi aveva bisogno di una sistemazione a cercarla anche verso la riviera e non tutti potevano percorrere oltre 50 km al giorno per recarsi al lavoro; non tutti avevano la possibilità di spostarsi; non tutti avevano l’auto; non tutti volevano spostarsi e hanno semplicemente scelto tra diverse possibilità.

Proprio Tolentino ha voluto lo strumento degli appartamenti sostitutivi delle SAE, una soluzione, a detta di tutti, valida ed efficace seppur abbia dovuto fare i conti con ritardi dovuti ad una elefantiaca burocrazia con la quale anche la stessa Giombetti dovrà inevitabilmente confrontarsi e che quando era presidente del comitato 30 ottobre niente ha fatto per poterla combattere.

Non sarà di certo merito della Giombetti la sistemazione dei terremotati negli appartamenti sostitutivi, anche se evita di comunicare pubblicamente alla città la consegna delle chiavi perché teme di dover condividere con la minoranza consiliare e con la città la consegna, invece, probabilmente, vuole che sia un momento solo ed esclusivamente suo.

 

La Giombetti dice che si impegnerà a trovare una degna sistemazione alle persone che attualmente risiedono ai containers. 

Tutto molto bello. Ma ci chiediamo come farà, visto che l’Ufficio Patrimonio comunale ha sempre dichiarato l’inesistenza di alloggi popolari dove poter collocare queste persone. 

Quali sarebbero le alternative? Un albergo? Un hotel? Ce lo dica. 

Qualora trovasse una soluzione diversa e meno esosa, a parità di servizi, saremo i primi a complimentarci, lo possiamo assicurare. 

Infine l’area emergenziale: abbia l’onestà intellettuale, perché se vuole fare politica quello è un elemento fondamentale, di dire che l’area emergenziale è un’idea della nostra amministrazione che ha anche acquistato l’area con i soldi della Protezione civile evitando quindi di far pagare alla comunità affitti ingiustificabili, ma fornendo ai cittadini un servizio necessario che mai prima c’era stato e che probabilmente è stato condiviso anche dalla neo fortunata assessore, che ne parla come se fosse un’idea sua, ma che ignora totalmente come sia avvenuto il processo. Proprio la protezione civile infatti ci ha riconosciuto euro 538.000 circa per l’acquisto perché diversamente se ne sarebbero dovuti spendere oltre 700.000 per il ripristino dello stato dei luoghi. 

Potremmo infierire, parlando della caotica e improponibile gestione del supporto ai cittadini per la rimodulazione del Cas con gente lasciata in fila per ore fuori dagli uffici comunali senza che possa essere loro fornito un servizio degno di tal nome. Non lo facciamo. Anzi, ci mettiamo a disposizione per collaborare costruttivamente nel cercare una soluzione ad ogni tipo di problema.

Concludiamo affermando che le persone residenti nei containers non sono state deportate dall’ex sindaco o dagli assessori, ma hanno liberamente scelto quel tipo di sistemazione in alternativa al nulla assoluto di alloggi. 

Assessore Giombetti, le sveliamo un piccolo segreto: quando si amministra, ci si imbatte in situazioni spesso belle, ma anche brutte e difficoltose come quelle delle persone che vivono ai margini della società e che, non perché “invisibili”, sono meritevoli di minore dignità.

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