CRONACA
Marche - Continue offese razziste nella sartoria cinese: tre denunce
13 Marzo 2022

Intorno alla fine di febbraio, i titolari di una sartoria cinese da anni presente a Jesi, hanno denunciato in Commissariato di essere stati oggetto di comportamenti vessatori e molesti ad opera di tre giovani sconosciuti i quali, in più occasioni e da circa due mesi, introducendosi nell’esercizio, avrebbero proferito ai presenti – tutti di nazionalità orientale e perfettamente integrati in questa realtà – frasi offensive anche a sfondo razziale accompagnate da atteggiamenti e gestualità in aperto contrasto con le più elementari norme di condotta civile e rispetto della persona.

 

Le espressioni denunciate, che si sarebbero verificate con cadenze che hanno raggiunto le tre volte a settimana, sarebbero state tali da suscitare, in una occasione, la reazione del figlio dei titolari, il quale avrebbe cercato di dissuadere gli aggressori ottenendone, però, percosse ed ulteriori veemenze riservategli dai tre che si sarebbero poi dileguati lungo le vie adiacenti alla sartoria.

 

Non appena raccolta la denuncia sono partite le indagini volte alla individuazione dei tre; nessun testimone in grado di fornire elementi utili alla loro individuazione; un prezioso contributo è stato invece fornito dalle memorie dei circuiti di videosorveglianza presenti sulle aree prospicienti alle zone delle aggressioni: le caratteristiche somatiche dei tre giovani appena maggiorenni risultavano molto ben definite,

oltre la prontezza e la ferma memoria di un Ispettore in servizio presso il Commissariato di Jesi hanno consentito la svolta alle indagini e la soluzione del caso: qualche sera dopo i fatti l’investigatore, libero dal servizio, mentre faceva due passi in prossimità dei giardini pubblici, ha notato che uno dei due giovani che passeggiavano proprio a pochi metri da lui vestiva capi di abbigliamento identici e quelli già visti indosso a uno degli aggressori della sartoria cinese e captati dalle telecamere, i cui fotogrammi erano stati acquisiti e studiati proprio da lui; avvicinatosi ai due si è reso conto che anche le caratteristiche somatiche corrispondevano perfettamente a quelle dei soggetti ripresi e, quindi, li ha raggiunti, si è qualificato e li ha così identificati.

 

I due – due italiani dei quali uno di origine straniera entrambi della zona – avendo compreso di non avere scampo hanno ammesso di essere gli autori delle condotte per le quali si procedeva; in breve è stato individuato anche il terzo – di nazionalità romena ma anch’egli residente in questo comprensorio – e tutti risponderanno all’Autorità Giudiziaria per i fatti commessi.

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