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Dopo un travaglio di ben cinque anni, si è conclusa con un’assoluzione da parte del Tribunale Penale di Ascoli Piceno la vicenda di due fratelli, Alex e Marco Catalini, rispettivamente di 27 e 32 anni, entrambi imputati per il reato di truffa aggravata ai danni di una anziana signora di Amandola.
Tutto nasce nel 2016, quando Alex, il più piccolo dei due fratelli, iniziava a prestare servizio presso la Caritas, in qualità di volontario. Tra le tante mansioni a cui lo stesso era adibito, vi era quella di fornire assistenza agli anziani. Ed è proprio in questa circostanza che il giovane conosceva una sua arzilla concittadina ottantenne. Il rapporto che sorgeva fra i due era simile a quello che intercorre tra nonna e nipote. La Signora, premurosamente accudita dal giovane, esprimeva la volontà di passare sempre più tempo con Alex, il quale, oltre a farle compagnia, la aiutava nelle faccende domestiche e quotidiane, molto spesso anche al di fuori dell’orario di servizio. Un giorno, la signora, al fine di ringraziare Alex per la sua zelante e continua disponibilità, e dopo essersi confidata con le persone a sé più care, decideva di regalagli un’auto. Consapevole dell’importanza di tale regalo, il 27enne, inizialmente, rifiutava, ma successivamente, a seguito dell’insistenza dell’anziana, si convinceva ad accettare il dono. L’auto, per meri motivi di risparmio assicurativo, veniva intestata al fratello maggiore Marco. Il rapporto di affetto e di forte stima tra i due continuava, sennonché, trascorso un anno dall’acquisto, la Signora mutava improvvisamente il proprio atteggiamento verso Alex e decideva di sporgere querela nei suoi confronti.
La notizia della querela contro i due giovani si diffondeva rapidamente nella piccola comunità amandolese, provocando un profondo senso di frustrazione nei due imputati, che invece ben sapevano di non aver commesso alcun reato. Ma vi è di più. Tale vicenda, su richiesta dell'anziana Signora, era balzata persino agli onori della cronaca nazionale: la storia fu infatti oggetto di un servizio nel programma televisivo di Canale 5 “Pomeriggio 5” di Barbara D’Urso, dove venne esposta solo la versione della querelante ed i due giovani vennero etichettati come truffatori, senza possibilità alcuna di replica, subendo così una gogna mediatica che ha segnato pesantemente la loro esistenza. Nel corso del lungo processo, durato ben cinque anni, i fratelli Catalini, difesi dagli Avv.ti Gianni Antonelli, Franco Ceregioli e Stefania Bastiani, hanno sempre professato la loro assoluta innocenza e, dopo che erano stati escussi numerosi testimoni, all'udienza del 21 giugno scorso, il Tribunale Penale di Ascoli Piceno ha pronunciato sentenza di assoluzione degli imputati dal reato di truffa, ai sensi dell’art. 530 co. II cpp., accogliendo la richiesta dei loro difensori; sia il pubblico ministero che la parte civile avevano invece richiesto la condanna degli imputati.