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Il 26 dicembre, giorno di Santo Stefano, i carabinieri di San Severino Marche (Macerata) hanno tratto in arresto in flagranza di reato un trentenne per maltrattamenti in famiglia nei confronti della madre.
L'uomo era già noto ai militari perché sottoposto alla misura dell'allontanamento con divieto di avvicinamento e apposizione del braccialetto elettronico per analogo reato commesso nei confronti dei nonni, con i quali un tempo conviveva.
Sempre refrattario ai controlli da parte delle forze dell'ordine, aveva omesso più volte di mantenere in efficienza il dispositivo.
Dopo l'applicazione della misura era andato a vivere a casa della mamma che, il giorno di Natale, dinnanzi all'ennesimo comportamento vessatorio del figlio, lo ha denunciato ai carabinieri, raccontando che da oltre un anno era vittima di violenze fisiche e verbali, dovute a richieste non esaudite di passaggi con l'auto e soprattutto di soldi per giocare on-line. Il figlio era solito anche sottrarre il telefono della madre per fare bonifici a suo vantaggio. La sera di Natale se ne era andato con il cellulare della mamma. Di fronte alla richiesta della donna di lasciare l'abitazione, ha inizialmente acconsentito, ma il 26 sera è tornato improvvisamente a casa, entrando con una chiave di riserva e, in stato di forte alterazione, ha iniziato a discutere animatamente con la madre; un'amica della donna spaventata, si è chiusa in bagno e ha chiamato il 112, scatenando l'ira del trentenne che, sfondata la porta, l'ha aggredita. La signora è riuscita poi a fuggire da una finestra. A quel punto il giovane ha dato in escandescenze, minacciando di uccidersi con un coltello e di dare fuoco alla casa, versando della candeggina sul pavimento.
E' stato bloccato dai carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile e della Stazione di San Severino Marche, mentre il 118 ha trasportato la donna aggredita, che aveva ecchimosi al volto e al braccio, in ospedale. Il trentenne è stato rinchiuso nel carcere di Ancona.