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I carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Ancona, in collaborazione con i colleghi della Stazione di Corridonia (Macerata), hanno arrestato, in applicazione di una misura cautelare degli arresti domiciliari, disposta dal gip di Macerata, un 73enne di Ancona, indagato dalla Procura per furto di beni culturali e autoriciclaggio.
L'uomo, con precedenti specifici, già noto alle forze dell'ordine, è ritenuto responsabile di un furto commesso, a febbraio, nella chiesa di San Pietro Paolo e Donato di Corridonia, da cui avrebbe illecitamente asportato 3 calici in argento (risalenti a epoche comprese tra il XVIII e XX sec.).
Secondo gli inquirenti, poco dopo il furto l'indagato avrebbe venduto i beni ad un esercente di materiali preziosi di Ancona, dichiarandone la lecita provenienza mediante false attestazioni.
I carabinieri sono riusciti a recuperare gli oggetti sacri trafugati, che sono stati restituiti, il 20 marzo, dai militari dell'Arma al legittimo proprietario, la chiesa di San Pietro Paolo e Donato di Corridonia, nelle mani del parroco, che potrà così utilizzarli per le prossime liturgie pasquali. Di fondamentale importanza per le indagini è stata la consultazione della Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti, la più grande del mondo con oltre 8 milioni di files relativi a beni da ricercare, gestita in via esclusiva dal Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale.