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Tre persone sono state arrestate da agenti della Squadra Mobile della Questura di Bari perché ritenuti responsabili di una serie di furti in casa e, in particolare, di un 'colpo' particolarmente remunerativo in una enoteca. Si tratta dei pregiudicati G.V. e D.C., entrambi 51enni, e C.R., 46, con precedenti. L'accusa, a vario titolo, è di associazione per delinquere finalizzata al compimento di furti nel territorio del capoluogo pugliese. Il provvedimento cautelare è stato emesso dal gip del Tribunale ordinario di Bari, su richiesta della Procura della Repubblica. Uno dei tre, secondo quanto accertato, era solito entrare nei condomini dei quartieri Carrassi e Poggiofranco a Bari talvolta indossando una pettorina di colore giallo, con tratti catarifrangenti, di quelli in uso ad operatori tecnici di ditte specializzate e, munito di agenda, mentre gli altri complici lo avrebbero atteso in strada a piedi o in auto facendo da 'palo'. Secondo l'impostazione accusatoria, gli indagati, nei primi mesi dell'anno scorso, con cadenza giornaliera, avrebbero condotto delle vere e proprie spedizioni predatorie, effettuando sopralluoghi per selezionare le abitazioni da colpire e studiare le abitudini delle vittime. Nel corso di una perquisizione ad una delle auto in uso alla banda, è stata rinvenuta una sacca in plastica contenente urina, circostanza, questa, che dimostrerebbe l'ipotesi degli investigatori: i presunti ladri avrebbero effettuato dei prolungati appostamenti al fine di studiare con attenzione le abitudini delle vittime e pianificare nei minimi dettagli gli atti predatori in loro danno.
Già nel mese di febbraio 2021, grazie all'attività di contrasto messa in atto dalla sezione 'Falchi' della Squadra Mobile, i tre indagati erano stati arrestati in quanto colti nella flagranza del reato di furto in abitazione ai danni di un cittadino residente nel quartiere Poggiofranco. Nell'occasione, i poliziotti erano riusciti a recuperare la merce trafugata, oltre alla somma contante di circa 4.000 euro, restituendola al proprietario. Per tale episodio, i tre, a seguito di giudizio direttissimo, furono condannati alla pena di tre anni di reclusione. La banda, inoltre, nel settembre del 2020, si sarebbe resa responsabile di un ingente furto di vini pregiati, per un valore complessivo di oltre 200.000 euro, consumato in una enoteca, nel quartiere San Paolo. Anche per quest'altro episodio, gli investigatori erano riusciti a ricostruire un solido quadro indiziario a carico degli indagati, consentendo alla Procura della Repubblica di Bari di richiedere ed ottenere la misura cautelare degli arresti domiciliari a loro carico. Di fondamentale importanza, nella fase delle investigazioni, sono stati i riscontri ottenuti, non solo con perquisizioni personali e domiciliari, ma anche con l'analisi tecnica dei dispositivi cellulari che gli indagati avrebbero utilizzato per gestire le comunicazioni dedicate alla pianificazione dei colpi. I tre indagati, già sottoposti al regime degli arresti domiciliari per altra causa, sono stati condotti in carcere.