CRONACA
Uccise la figlia di 4 anni durante il lockdown: assolto per incapacità di intendere
12 Febbraio 2022

Billal Miah, 40enne bengalese, quando il 21 aprile 2020, nell'abitazione di famiglia, al terzo piano di un condominio in via Togliatti a Levane, frazione del comune di Bucine (Arezzo), uccise la figlioletta di 4 anni e ferì il figlio di 11, che riuscì a fuggire trovando riparo da dei vicini di casa, non era in grado di intendere e di volere.

 

E' questa la conclusione a cui è giunta oggi, dopo meno di un'ora di camera di consiglio, la Corte di assise del tribunale di Arezzo che ha assolto l'uomo. La Corte, presieduta dal giudice Filippo Ruggero, ha disposto, tuttavia, la reclusione per 10 anni in una residenza per l'esecuzione delle misure di sicurezza (Rems) in quanto Miah è stato ritenuto socialmente pericoloso. Il giorno dell'omicidio l'operaio bengalese, che in quel periodo era in cassa integrazione a causa del lockdown, si trovava in casa con i due figli, mentre la moglie era uscita a fare la spesa. Non è chiaro cosa abbia fatto scattare la violenta aggressione: Billal improvvisamente prima si scagliò contro il figlio più grande, infierì sulla bambina, sgozzandola alla gola con una rudimentale roncola.

 

Dopo il delitto, Miah tentò di togliersi la vita gettandosi in un pozzo, ma venne salvato dai vigili del fuoco e arrestato, ricoverato nel reparto di psichiatria e poi portato in carcere. Dalle varie perizie psichiatriche il bengalese è stato ritenuto incapace d'intendere e volere al momento dei fatti. Da allora si trova ricoverato in una Rems. Il pubblico ministero Laura Taddei nel corso della requisitoria aveva chiesto l'assoluzione per infermità mentale e la reclusione in una Rems per 15 anni. Il legale che difende Billal Miah, l'avvocato Nicola Detti, si è riservato, qualora ci siano le condizioni, di presentare istanza perché il suo assistito possa lasciare prima del tempo stabilito la Rems. 

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