CULTURA E SPETTACOLO
Marche - Anna Laura Alvear Calderon incanta il pubblico di Borghi in Jazz
22 Agosto 2022

Una cantante di grande sensibilità e spessore artistico, un chitarrista straordinario ed il timbro gentile di un violino: ecco gli ingredienti che hanno decretato il successo del trio capitanato da Anna Laura Alvear Calderon, ospite la scorsa domenica di Borghi in Jazz all’Arena Cava di Ripe San Ginesio. Anche questa quinta tappa del festival organizzato dall’associazione Tolentino Jazz ha registrato un’ottima affluenza di pubblico testimoniando la buona riuscita della manifestazione giunta quest’anno alla seconda edizione.

 

Performance dalla dimensione intima all’insegna di una comunicatività musicale autentica che ha saputo raggiungere e affascinare la platea, il concerto si è aperto sulle note di “Io che amo solo te” di Sergio Endrigo, interpretata in modo intenso e delicato dalla Calderon, dando il via ad un susseguirsi di momenti musicali in cui raffinatezza e poesia sono state il tratto distintivo. Subito dopo “Cuatro Vientos” di Danit Treubig ha dischiuso ipnotici orizzonti su folk e world music creando atmosfere e sonorità suggestive che hanno accompagnato poi tutta l’esibizione. È stata evidente sin dall’inizio la perfetta intesa fra la Calderon ed il chitarrista abruzzese Christian Mascetta, eccellente motore del trio che ha abilmente svolto il ruolo di un’intera sezione ritmica elaborando un accompagnamento ricco, fluido e pulsante, oltre a brillare nelle parti solistiche. La cantante italo-ecuadoriana dal canto suo ha sfoggiato una vocalità versatile e accurata nella scelta del timbro e delle sfumature espressive, mettendo in luce la sua capacità di esprimersi in modo personale rivelando la sua luce interiore. Brani privi di testo come “Sing a Song of Song” di Kenny Garret e le composizioni originali di Mascetta “Una passeggiata con te “ e “Stolen Brother” hanno fatto apprezzare la voce della Calderon come strumento in grado di comunicare con l’arcobaleno dei suoni, colori e pensieri al di là del vincolo della parola.

 

La presenza discreta ma efficace della violinista pugliese Giulia Gentile ha arricchito il trio con i suoi interventi all’interno di diversi brani apportando sempre un tocco speciale sia con l’uso del pizzicato che nelle parti melodiche, offrendo un contributo pregevole anche nei cori. Tra il repertorio in programma hanno conquistato il pubblico anche un gioiello di Stevie Wonder come “ Close to You” ed il profondo lirismo di “Amar pelos dois” un brano in portoghese di Salvator Sobral, ma il momento più coinvolgente della serata è stato sicuramente ascoltare la canzone peruviana “Occhi azzurri”. Recuperato dalle memorie infantili della cantante e dedicato al padre, il motivo popolare andino, bellissimo e struggente, è stato impreziosito dalle trame vocali realizzate attraverso un uso sapiente della loop station, ed è  interpretato con sentito trasporto e grande carica emotiva da tutta la formazione. Quasi a chiudere un circolo virtuoso, dopo l’accattivante “I Know you Know” della contrabbassista e cantante Esperanza Spalding, il bis finale a grande richiesta è stato il brano di Endrigo proposto in apertura.

 

 

 

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