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Il salotto bello di Montecosaro è pronto ad accogliere curiosi dell’arte e della musica, interessati alla magia creata da prestigiosi artisti e musicisti apprezzati a livello internazionale, che magari solcano nuovi percorsi ma con radici profonde. Questo fine settimana al Teatro Delle Logge, domenica 30 ottobre alle 21:30, arriva Kee Avil. Il progetto porta la firma di MOUNT ECHÒ che ha la passione per le discipline artistiche e il desiderio di sperimentarne la loro contaminazione. Dopo il grande successo di 𝗦hilpa 𝗥ay, musicista newyorkese di origini indiane, ora vi propone Kee Avil e domenica 12 novembre Laura Loriga.
Dietro l’alias Kee Avil si cela la musicista canadese Vicky Mettler, chitarrista già alla corte di Land Of Kush, nonché produttrice affiliata ai Concrete Sound Studio, responsabile di una serie di registrazioni - Live In Concrete - ovvero performance di artisti emergenti dell’Avant-Garde canadese catturate negli studi di Montreal. Dopo un Ep pubblicato nel 2018, l’artista approda al primo album “Crease”, anticipato dal singolo “See My Shadow”, sintesi del poliedrico patchwork di rock sperimentale, goth, post-rock, alt-jazz, math-rock ed elettronica, oltre che della componente visual che regge l’ispirazione dell’intero album, abilmente rappresentata dal video di supporto. Combina chitarre, elettroacustica e produzione elettronica per creare una colonna sonora horror dalle sfumature stordenti. Pensa a Gazelle Twin che porta una chitarra a una festa e potresti avvicinarti alla proposta della nostra. Il suono di Vicky è molto intenso. Dalla voce filtrata che suona come un fantasma addolorato al feedback graffiante della chitarra che è come il gesso su una tavola, è progettato per entrare sotto la tua pelle. Dietro i glitch, gli sfregi noise, il cantato decostruito, l’elettronica scricchiolante, i ronzii dei synth, le dissonanze e il minimalismo, c’è un mondo di canzoni che sotto altre vesti non tarderebbero a catturare il cuore e l’anima. Kee Avil è più interessata al non detto, alle distorsioni e alle ombre; in quest’ottica il passaggio più fuorviante è quello allestito per “Okra Ooze”, un brano dalla insidiosa natura pop, che Bjork potrebbe trasformare in un hit da classifica, e Diamanda Galas in uno dei vertici dei suoi gorgoglii vocali diabolici e sotterranei. Guai però a immaginare la musica di Kee Avil come un sunto di quanto sopra citato. Se volete ci aggiungiamo anche lo Scott Walker di “Tilt” (“I Too, Bury”) e il lato oscuro dei Nine Inch Nails (“Saf”), per certi versi puro sfoggio di nomi conosciuti o altisonanti, messo in atto per incuriosire l’ascoltatore e indurlo a perseverare nell’ascolto.
«Dietro l’idea di costruire questa rassegna, - tengono a precisare gli organizzatori di MOUNT ECHÒ- c’è l’intento di più persone di mettere in comune la passione per le discipline artistiche e il desiderio di sperimentarne la loro contaminazione. L’eco che si diffonde come voce, torna modificato, sovrapposto, contaminato dall’ambiente in cui viaggia, dalle persone in cui si imbatte. Ciò che ci ritorna, per sua natura non è più uguale a se stesso, ma profondamente arricchito e dai contorni più frastagliati, dai colori più indefiniti. Lo spirito che ci ha guidato è quello di far si che questo ritorno al punto di partenza sia un opportunità di arricchimento per il nostro terriorio, del nostro umus umano, del nostro tessuto sociale. Ogni sforzo compiuto da chi è dietro questo progetto si fonderà con quello profuso dai partecipanti ai nostri eventi e il risultato contribuirà alla formulazione di nuove proposte aritstiche da riproporre sul territorio. Lo spettatore non può essere più passivo».