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I giovani contemporanei bocciati in educazione sentimentale: 1 su 4 ha rapporti non protetti
07 Febbraio 2022

"Solo un ragazzo su cinque si è sottoposto a una visita dall'urologo, il 65% non ha mai parlato di sessualità con i propri genitori. Otto su dieci visitano siti pornografici. I dati più preoccupanti, però, sono quelli relativi al consumo di alcool, droghe leggere e sigarette: il 25% delle ragazze e il 18% dei ragazzi fumano abitualmente, il 25% dei maschi e il 10% delle femmine ha fatto uso di droghe leggere e una giovane su tre e un ragazzo su due assumono regolarmente superalcolici. Inoltre, uno su quattro ha rapporti sessuali non protetti". Questo il quadro tracciato da Vincenzo Mirone, presidente di Fondazione Pro, sulla base del progetto 'La maleducazione sentimentale dei giovani', realizzato dalla Fondazione con il contributo di Fondazione Banco di Napoli, in collaborazione con la IV Municipalità. Rivolto a 1000 giovani dai 16 ai 19 anni, il progetto ha visto la partecipazione di alcuni Istituti scolastici del capoluogo campano. All'iniziativa, suddivisa in tre fasi, hanno inizialmente partecipato gli Istituti secondari di II grado della IV Municipalità, con la presentazione del progetto. "Questo progetto ci ha dato modo di conoscere meglio i giovani, per capire come è possibile educarli nel modo più corretto. I dati emersi dalle survey hanno mostrato criticità nelle loro abitudini", commenta Mirone.

 

 

"L'educazione sentimentale è anche educazione sessuale - dichiara Rossella Paliotto, presidente Fondazione Banco di Napoli -. Il nostro obiettivo è sensibilizzare i ragazzi affinché siano in grado di comunicare con i genitori, di decidere responsabilmente cosa è meglio per loro senza farsi trascinare dal gruppo. La prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili è fondamentale, soprattutto in una fascia d'età come quella a cui ci siamo rivolti, in cui si pensa che nulla di male possa accadere. Come Fondazione Banco di Napoli siamo orgogliosi di aver partecipato a un'iniziativa che ha offerto un'opportunità a Napoli, partendo dal quartiere Forcella, di mostrare quanto virtuosa sappia essere". "Dobbiamo alfabetizzare ragazze e ragazzi sui sentimenti - conclude Mirone - poi arriveremo a parlare di sessualità. Il nostro progetto è stato accolto con grande successo dai giovani, che hanno manifestato la necessità di approfondire questi argomenti, di parlarne con esperti, di capire come e a chi rivolgersi in caso di problemi. Da qui la nostra ambizione: proporre un format che divenga un modello per l'intero Paese, portando l'educazione affettiva dentro i programmi scolastici, com'è attualmente per quella civica".

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