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"Dopo troppi anni di mancate scelte e di false e strumentali promesse, l'Italia avrà una disciplina chiara sulle concessioni demaniali, oggetto della direttiva Bolkestein e dei balneari.
Dopo 15 anni di scelte congelate da una vecchia politica che decideva di non decidere, tra rinvii, proroghe e false promesse, volte più a carezzare ( o prendere in giro) una parte di cittadini per un facile consenso elettorale, finalmente il nostro paese si mette al passo col resto d'Europa.
C'è molta attesa di approfondire il testo che uscirà dal governo, ma riteniamo che la strada intrapresa sia quella giusta. Come Movimento 5 Stelle abbiamo lavorato perché si arrivasse a un sistema di gare come ribadito anche dalla sentenza del Consiglio di Stato, ma con meccanismi premianti per tutti quei titolari di concessione che negli ultimi anni hanno lavorato in modo virtuoso e nel rispetto delle norme vigenti, oltreché con un doveroso meccanismo di un eventuale indennizzo tra gli imprenditori uscenti ed i subentranti, per tutelarli dalle perdite sull'investimento fatto.
Inoltre, siamo convinti che servono clausole sociali per porre fine al far west dei lavoratori creatosi negli anni.
Mai abbiamo creduto che lo Stato dovesse disperdere know how ed esperienze positive che negli anni hanno permesso lo sviluppo dell'offerta turistica.
Non era però neanche pensabile fare dell'imprenditore balneare una sorta di lavoro ereditario ed in questa direzione andavano le indicazioni Europee a tutela della libera concorrenza. Continueremo a lavorare per individuare tutte le soluzioni più idonee, con i distinguo territoriali del caso.
Nei fatti, la demagogia di Lega e Fdi di questi anni, volta alla falsa promessa del mantenimento dello status quo perenne, ha illuso gli operatori creando false aspettative alla quali nei fatti non hanno mai mantenuto fede.
Per questo oggi inizia davvero una nuova era, chiara, trasparente, condivisa con tutte le forze politiche.
Era quello che chiedevamo da sempre mentre qualcuno continuava con il solito gioco di parte".
Così in una nota il senatore Giorgio Fede (M5s).