POLITICA
Condannati dalla Corte dei Conti: i consiglieri regionali pugliesi si fanno la legge per non pagare le multe
19 Febbraio 2022

Nei primi novi mesi del 2020 i consiglieri regionali pugliesi hanno affidato troppe consulenze ad esperti, addetti stampa e portaborse. E' per questo che a luglio sono stati condannati dalla Corte dei conti a restituire alle casse pubbliche 264mila euro. Ma non sborseranno nemmeno un centesimo: grazie a un emendamento di quattro righe, sapientemente nascosto e approvato all'unanimità in 10 secondi, le 'multe' dei giudici contabili sono state cancellate. Lo riporta la 'Gazzetta del Mezzogiorno'.

 

"Ad aprile scorso la Sezione di controllo pugliese ha inizialmente condannato quasi tutti i gruppi politici presenti in Consiglio regionale a restituire circa 700mila euro, per via del mancato rispetto di alcuni vincoli di legge - riporta la Gazzetta del Mezzogiorno - il costo delle consulenze per i cosiddetti esperti, secondo la Corte, non può essere caricato tra le spese di personale (per le quali ciascun consigliere ha un budget di 53mila euro l'anno) ma deve essere classificato tra le spese di funzionamento (dove invece ogni consigliere ha soltanto 5mila euro l'anno)". "A parte il Pd (condannato per 9mila euro, soldi che l'allora capogruppo Campo sta restituendo a rate), tutti gli altri partiti hanno fatto appello. E le Sezioni uniti della Corte dei conti hanno limato le condanne", si legge sul quotidiano. "I soldi avrebbero dovuto essere restituiti alla Regione in una unica soluzione con un bonifico, oppure, lo prevede la legge, anche a rate, come sta facendo Campo. Invece non verranno restituiti affatto. Perché nella legge 49 del 30 novembre, ufficialmente approvata per adeguare il sistema delle consulenze ai rilievi della Corte dei Conti, è stata inserita una norma transitoria di poche righe che ha permesso di compensare le multe con le somme che i gruppi politici non hanno speso, "indipendentemente dalla relativa imputazione, anche se restituite dal gruppo consiliare al bilancio del Consiglio regionale e fatte salve le eventuali ulteriori somme residue".

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