"Si è tornati in questi giorni a parlare con insistenza del carcere provinciale con esternazioni estemporanee che vorrebbero la costruzione di una nuova struttura fra Piediripa di Macerata e San Claudio di Corridonia".
Così il Vice presidente del Consiglio regionale delle Marche, Gianluca Pasqui,
"Non credo ci sia molto da discutere sul fatto che il carcere provinciale debba essere ricostruito e restare laddove è sempre stato, ovvero a Camerino.
E non lo dice oggi Gianluca Pasqui, che pure della vicenda si è occupato a lungo e in prima persona, ma lo dicono atti politici bipartisan.
Il Consiglio regionale delle Marche, infatti, a suo tempo votò in maniera unitaria e compatta una mozione che individuava in Camerino l’ubicazione del carcere provinciale di Macerata.
E dopo gli eventi sismici del 2016, per via dei quali il carcere di Camerino è divenuto inagibile, l’esigenza che questa struttura rimanga laddove è sempre stata, risulta ancora più forte.
E’ impensabile che un territorio martoriato dal sisma e ben lontano dal ritrovare una parvenza di normalità possa continuare ad essere spogliato di servizi. La ricostruzione dell’entroterra, non passa soltanto attraverso le mura delle abitazioni ma avviene soprattutto dando alla popolazione delle certezze, dando l’opportunità di poter usufruire di ciò di cui poteva disporre prima del terremoto e non certo togliendo e portando via i servizi che c’erano. L’area per costruire il nuovo carcere a Camerino è già stata individuata: non si può e non si deve assolutamente tornare indietro.
A tal proposito, comunque, grazie all’interessamento dell’on. Francesco Battistoni, nei prossimi giorni incontrerò il Vice ministro alla Giustizia, sen. Francesco Paolo Sisto, verso il quale mi farò portavoce della situazione e al quale chiederò un intervento per accelerare l’iter della costruzione del nuovo carcere a Camerino".